Autore: Antonio Attorre
Prefazione di Paolo Mereghetti
Pagine: 224 (16 a colori)
Prezzo: € 13.50, Soci Slow Food 10.50

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Con Château Lumière. Brindisi ed ebbrezze al cinema, di Slow Food Editore, Antonio Attorre ripercorre in modo critico e puntuale la storia di una coppia di fatto di antica consuetudine. Negli ultimi anni, in particolare, la presenza del cibo e del vino nel cinema è sensibilmente cresciuta: basti pensare a film come Sideways, Mondovino, Un’ottima annata. Titoli che hanno fatto scrivere e discutere di vino un pubblico ben più ampio di quello, solito, degli addetti ai lavori. Come il cibo, il vino sullo schermo è simbolico, identitario, narrativo, metaforico. Tra le sue specificità, la più evidente è l’ebbrezza, ma anche gli aspetti legati alla percezione sensoriale rivelano una cifra peculiare, ricca di senso e di espressività. Gli aspetti legati a un mutato consumo del vino, poi, alla sua diversa fruizione rispetto a una dimensione quotidiana e alimentare, evidente in un Paese come l’Italia, a carattere rurale fino a poco più di mezzo secolo fa, ne accrescono rilevanza sociale e densità simbolica. Per questo il lavoro di Attorre si rivela essere anche un prezioso strumento di analisi sociologica e antropologica.
Château Lumière si apre con la classificazione dei filoni tematici e degli stereotipi attraverso i quali si può leggere la presenza del vino sullo schermo, per passare a raccontare la fortuna del vino al cinema nelle diverse epoche e nei diversi Paesi, per offrire infine un excursus su film nei quali il vino è presente come elemento significativo: come connotazione socio-economica, in funzione narrativa, come protagonista o anche come semplice “figurante” ma, sempre e comunque, interessante spia del prestigio o del ruolo che esso riveste nell’immaginario collettivo.
Passando da Hitchcock a Chabrol, da Tavernier a Iosseliani, da Wilder a Kaurismaki, il lettore ha così modo di rileggere la storia del cinema da una angolazione particolare, con il filtro di una coppa di Champagne o di un bicchiere di Chianti.
In appendice, una puntuale bibliografia e una ricca filmografia, a completare un’opera originale e stimolante.

L'autore:

Antonio Attorre, giornalista e collaboratore di Slow Food è anche docente all’Università politecnica delle Marche.