"Il cinema di Michael Winner". Tempo di vendetta privata
Film e stile del regista inglese, il giustiziere di Hollywood
Michael Winner è un tipo tosto, e tale è stato il suo cinema. Tosto a tal punto da non conquistare mai del tutto l'ambiente di Hollywood, che non lo ha mai accolto a braccia aperte tra i suoi beniamini, per usare un eufemismo.
Inglese, Winner ha portato nel cinema americano, dopo i primi passi in madrepatria, quello spirito duro, aggressivo e pungente che ne contraddistinguerà sempre le produzioni, mai leggere o banali, ma sempre cariche di sferzate visive o morali che non si dimenticano.
Basti pensare al film - poi divenuto serie - per il quale è più conosciuto al grande pubblico, cioè Il giustiziere della notte, l'esempio di vendetta privata per eccellenza, il più cattivo, oltre che uno dei capisaldi della sua collaborazione con il mai ricordato abbastanza Charles Bronson.
A proposito di questo film, nel volume - curato da Fabio Zanello - ci si può avventurare in uno spazio dedicato ai 'proseliti' del protagonista, cioè alle varie materializzazioni cinematografiche della vendetta personale, contro qualcuno o contro un sistema.
Così come è interessante l'approfondimento delle sue collaborazioni con musicisti a proposito delle colonne sonore dei suoi film, davvero meritevoli di analisi, anche per scoprire dettagli e curiosità che molti certamente ignorano.
La filmografia di Winner è studiata con un'attenzione anche sociologica e, quasi, antropologica, in certi casi, per dimostrare la portata del suo lavoro non solo a livello tecnico, ma da un punto di vista della percezione della società. E non può cerco mancare la riflessione sulla sua maniera di interpretare i generi, uno su tutti, il poliziesco, ovviamente.
Un'occasione per imparare tutto su un uomo che ha giocato senza remore con le tinte scure, prendendo sempre la strada più impervia, e per capire meglio pellicole imprescindibili come Il giustiziere della notte, Chato, Sentinel, eccezionale horror da rivalutare in pieno, Scorpio e L'assassino di pietra.
E per avere a che fare con duri come Burt Lancaster, Marlon Brando, Charles Bronson, Jack Palance e Robert Mitchum, che, in Marlowe indaga, accompagna al tramonto definitivo gli stilemi del noir anni 40.
Buona lettura!
Titolo * * * * Il cinema di Michael Winner
Curatore * * * * Fabio Zanello
Dati * * * * 2011, 200 p., brossura
Editore * * * * Ass. Culturale Il Foglio - Collana Cinema
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