- Affrontare il problema di traduzione in immagini della vita del Cristo diventa il problema di una comunicabilità che non può controllare ricezione e fruizione: (...) Il "testo Cristo" non è testimone esclusivo della vita di un uomo, ma è un contenitore in cui autorità, fede, negazione, dogma, trascendenza diventano le mine vaganti di chi va a subire la traduzione: lo spettatore. -
(Da Introduzione dell'autore)

Che volto aveva Gesù? Come si comportava? Quali passi delle Sacre Scritture hanno maggiormente influenzato il nostro immaginario nella raffigurazione del Cristo?
Difficile dirlo, anzi, impossibile. La tradizione dell'arte pittorica occidentale, celebrativa e iconica, ha stereotipato l'immagine di Gesù in una maniera che, evidentemente, si è esposta alle critiche di una specificità anche solo geografica, per quanto riguarda la provenienza del figlio del falegname di Nazareth.
Ma qui si parla di cinema. Quale mezzo è più potente per disegnare un'interpretazione che provi a influenzare la percezione dello spettatore?
Infatti, in L'immagine-Cristo, Giammario Di Risio si dedica all'analisi di quattro pietre miliari su (citando il sottotitolo del saggio) La rappresentazione cinematografica di Gesù di Nazareth in Pasolini, Jewison, Scorsese e Gibson.
Si parla, in concreto, delle pellicole Il Vangelo Secondo Matteo, Jesus Christ Superstar, L'ultima tentazione di Cristo e La passione di Cristo.
L'approccio non è finalizzato a dare giudizi fini a se stessi né a leggere i film in funzione di una precisa presa di posizione religiosa piuttosto che di contenuto.
L'intento è puramente un'illustrazione degli strumenti e degli schemi narrativi e di immagine scelti dai quattro registi per andare a "riempire" il contenitore "testo Cristo" di cui sopra.
Ecco che, a fianco dell'aspetto prettamente cinematografico, con puntuali analisi tecniche e simboliche del linguaggio degli autori - accompagnate dai frame delle inquadrature per aiutare il lettore a focalizzare gli elementi e i linguaggi a cui si fa riferimento -, è subito precisato che, necessariamente, si è violato l'argine fissato dalla Chiesa cattolica a proposito dei testi sacri di riferimento.
La questione dei Vangeli canonici e apocrifi, per esempio, non è certo storia nuova, ma inspiegabilmente è quasi sempre dimenticata, e uno degli aspetti più interessanti del libro è proprio il riferimento a quei testi che sono stati esclusi dalla liturgia e che, in qualche modo o per dichiarata ispirazione, sono funzionali allo studio e alla diegesi del film.
Doveroso ricordare che due dei quattro film si ispirano, in maniera più o meno diretta, al discusso L'ultima tentazione del greco-ortodosso Nikos Kazantzakis, che propone un uomo dilaniato dalla tentazione e dal vizio.
La durezza del sacrificio e del dolore inflitto sul e nel corpo di Gesù-Caviezel è oggetto di uno studio approfondito, così come la 'costruzione' nel montaggio della responsabilità degli ebrei; d'altro canto è messa in rilievo la prerogativa oratoria e messianica del Cristo di Pasolini, mentre si delineano le strategie narrative che descrivono la nevrosi autodistruttiva del Cristo-Dafoe di Scorsese.
Un capitolo è dedicato alle figure di interazione con Cristo e alla loro diversa caratterizzazione. Maria, per esempio, recita un ruolo molto più incisivo in Pasolini e in Gibson - sagoma icastica e agente con lo sguardo per l'uno, madre straziata e ispirata all'arte della tradizione Medievale (Pietà di Michelangelo) nell'altro - che in Scorsese e Jewison, dove, rispettivamente, figure chiave sono Maria Maddalena e Giuda, spogliati dell'aura negativa che li ha accompagnati nei secoli e ridisegnati come strumenti necessari per il piano di Dio.
A tal proposito è importantissimo il riferimento alle parole del traditore in Jewison e al suo ruolo in alcuni testi gnostici, poiché l'accusa al Padre di averlo a sua volta tradito sembra avvalorare la tesi che Giuda fosse l'unico conoscitore del piano finale.
L'immagine-Cristo è un libro utilissimo per la nostra comunità, per i religiosi e non, per gli amanti del cinema e coloro che vogliano approfondire il rapporto complesso tra Sacre Scritture e rappresentazione per immagini. Il tutto attraverso quattro capolavori autoriali, spiegati con attenzione e all'interno di un discorso che abbraccia arte e dottrina.


Titolo **** L'immagine-Cristo. La rappresentazione cinematografica di Gesù di Nazareth in Pasolini, Jewison, Scorsese e Gibson

Autore **** Giammario Di Risio

Editore **** Le Mani

Anno **** 2013

Pagine **** 204