Il 1’ aprile nasce Sky 1 un innovativo canale “generalista” dell’ammiraglia satellitare. No, non è un pesce d’aprile ma una svolta che la piattaforma del magnate australiano Rupert Murdoch ha in programma per contrastare Rai e Mediaset. Tutto questo evidentemente in risposta alle strategie comuni di Raiset, neologismo in voga nell’ultimo periodo, e soprattutto al lancio, previsto per giugno, della piattaforma satellitare alternativa, e gratuita Tivù Sat che, di fatto, porterà anche sul satellite tutta l'offerta televisiva digitale terrestre free (ossia quella non a pagamento).
La rincorsa di Sky è cominciata con l’arrivo di volti nuovi strappati alla concorrenza, fra cui l’anchorman Fiorello e altri due volti cari alle reti rai e mediaset, Giorgio Panariello e Lorella Cuccarini che promettono con dei contenuti classici un sicuro successo. Sky 1 rappresenta un restyling dell’attuale canale 109 del bouquet satellitare (ora Sky vivo) con l’idea di farne la rete ammiraglia con programmi per l’appunto generalisti.
Ma in casa Sky tendono a precisare che non si tratta di una rincorsa a Rai 1 ne tantomeno a Italia1. Come afferma Kathryn Fink, direttore dei programmi Sky, “non avrà nulla a che vedere con un canale generalista. SkyUno sarà incentrato sull’intrattenimento, con particolare attenzione al varietà e alla comicità, reinventate come solo una tv a pagamento può fare. Offrirà una programmazione complementare agli altri nostri canali, arricchendo la piattaforma Sky anche in termini di ascolti”.
In effetti Sky, con la scelta del canale generalista modificherà la sua classica impostazione di pay-tv attraverso un’offerta che tenderà a coprire l’anello debole, puntando con forza all’intrattenimento. Si passerà dunque dal varietà (Fiorello-Panariello) al talent show (Cuccarini) per completare il palinsesto con le fiction.
Anche se i vertici di Sky tendono a rimarcare la distanza con la classica offerta generalista di Rai e Mediaset, quella che è in atto è una chiara strategia per contrastare la multi offerta di contenuti proposta con il passaggio al digitale terrestre. Una tv in continuo movimento, dunque, con scenari che forse, finalmente, modificheranno e abbatteranno la logica del duopolio televisivo.