Fin dall’epoca del muto, si comprese per il cinema l’indispensabilità di un accompagnamento musicale per completare la fruizione sensoriale dello spettacolo, sia per coprire i rumori provenienti dalla strada, sia per rendere maggiormente godibile la visione da parte di una grande massa di spettatori. I pianisti che accompagnarono queste pellicole divennero il primo esempio di quel valore aggiunto che le note sanno dare alla narrazione.
Tale fenomeno è un processo di interazione fra immagine e suono che vede nello schermo cinematografico il luogo dove questa sincresi produce i propri effetti. Questo uso della colonna sonora è assai tipico nei blockbuster contemporanei e vede la musica seguire costantemente l’andamento delle immagini.
Rapporto esattamente opposto è quello che si instaura nei duelli finali di Sergio Leone, o nei due "Fantasia" disneyani, in "L’angelo azzurro" di Sternberg, così come in "Strade perdute" di Lynch.
Alla colonna sonora viene affidato il ruolo di vero e proprio narratore in campo; da una parte infatti sono le sequenze filmate a seguire questa volta l’andamento dello spartito musicale; dall’altra le musiche si arroccano il diritto di narrarci la storia sostituendosi quasi materialmente al regista del racconto.
Questa alternanza di rapporti subordinati viene analizzata nel mio lavoro attraverso un percorso che dal “valore aggiunto” ci porta, attraverso undici tappe, al ribaltamento tipico della situazione soprastante.
Si vedrà come per mezzo anche della colonna sonora il testo cinematografico ci presenta i temi affrontati dalla narrazione ("The Mission", "Lezioni di piano" o "Batman Begins"), giochi con le citazioni ("Amore e guerra" o "Kill Bill"), rifletta la società contemporanea (road movie o i film per teenager), fino ad arrivare ad un momento in cui la musica diventerà un vero e proprio personaggio della storia ("Blues Brothers" o "L’uomo che sapeva troppo"), veicolo di un variegato linguaggio simbolico ("Barry Lindon"," Aleksandr Nevskij", "Il padrino", "2001: Odissea nello spazio") e infine, come già detto, narratore, esempio del quale il videoclip rappresenta il passo immediatamente successivo, portando però il discorso al di fuori del mondo del Cinema.

Il valore aggiunto
Persona (Bergman, 1966) – L’ultimo dei Mohicani (Mann, 1992) – Il buono, il brutto, il cattivo (Leone, 1966) – L’aereo più pazzo del mondo (Abrahams e fratelli Zucker, 1980) – Invito a cena con delitto (Moore, 1976) - Psycho (Hitchcock, 1960) – Indiana Jones e l’ultima crociata (Spielgberg, 1989) – King Kong (Jackson, 2005) – C’era una volta il west (Leone, 1968)

Ripresa di temi e tematiche del film
King Arthur (Fuqua, 2004) – Lilo & Stitch (De Blois & Sanders, 2002) - C’era una volta il west (Leone, 1968) – Batman Begins (Nolan, 2005) – Lo squalo (Spielgberg, 1975) – The Mission (Joffe, 1986) – La passione di Cristo (Gibson, 2004) – Lezioni di piano (Campion, 1993) - C’era una volta in America (Leone, 1984)

Il gioco delle citazioni
Amore e guerra (Allen, 1975) – Balle spaziali (Brooks, 1987) – Kill Bill (Tarantino, 2003+2004)

Specchio della società
Easy Rider (Hopper, 1969) – Road Trip (Phillips, 2000) – Flash Gordon (Hodges, 1980) – Betty Boop (Fleischer, 1932-1939)

Leitmotiv
Sigle italiane dei cartoni animati giapponesi anni ‘80/’90 – Temi musicali di film come Indiana Jones, Ritorno al futuro, Il padrino, Beverly Hills Cop, Guerre Stellari, Flashdance, Ghost, La febbe del sabato sera, Ghostbusters e dell’accoppiata Bud Spencer e Terrence Hill – Giù la testa (Leone, 1971) – Il deserto dei Tartari (Zurlini, 1976)

Potere comico
Il dittatore dello stato libero di Bananas (Allen, 1971) – Alta tensione (Brooks, 1977) – Il dormiglione (Allen, 1973) - Madagascar (Darnell & McGrath, 2005) – American Pie 2 (Rogers, 2002)

Previsione del futuro
Shining (Kubrick, 1980) – Guerre stellari (Lucas, 1977) – X-Men 2 (Singer, 2003) – Oliver Twist (Polanski, 2005)

Ambientazione
Casablanca (Curtiz, 1942) – Veronica Guerin (Schumacher, 2003) – An Everlasting Piece (Levinson, 2000) – Braveheart (Gibson, 1995) – Il re leone (Allers & Minkoff, 1994) - Il mio nome è nessuno (Valerii, 1973)

La colonna sonora diventa protagonista
Il musical - La sirenetta (Ashmann & Mencken, 1989) – Blues Brothers (Landis, 1980) – Fantasia (Registi vari, 1940) – L’uomo che sapeva troppo (Hitchcock, 1956) – Allonsanfan (fratelli Taviani, 1974) – Amadeus (Forman, 1984)

Simbolismo
Aleksandr Nevskij (Ejzenstejn, 1938) – 2001: Odissea nello spazio (Kubrick, 1968) – Arancia meccanica (Kubrick, 1971) – Barry Lindon (Kubrick, 1975) – Il cuoco, il ladro, sua moglie e l’amante (Greenaway, 1989) – Il gladiatore (Scott, 2000) – Sword In the Moon (Ui-seok Kim, 2003) – Good Morning Vietnam (Levinson, 1987) – Bowling for Colombine (Moore, 2002) – Il padrino (Coppola, 1972)

Narratore in campo
Strade perdute (Lynch, 1997) – Carrington (Hampton, 1995) – Velluto blu (Lynch, 1986) – Mullholland Drive (Lynch, 2001) – C’era una volta in America (Leone, 1984) – L’angelo azzurro (Sternberg, 1930) – Sacco & Vanzetti (Montaldo, 1971), Sostiene Pereira (Faenza, 1996) – Fantasia (Registi vari, 1940) – Alcuni episodi della serie animata dei Looney Tunes della Warner Bros. - Il fantasma dell’opera (Schumacher, 2004) – Per qualche dollaro in più (Leone, 1965) – Il buono, il brutto, il cattivo (Leone, 1966)