Martedì 26 ore 20.30: proiezione del film sul jazz 7/8 di Stefano Landini a seguire incontro con il regista, Ernesto Mahieux e Roberto Citran

Mercoledì 27 ore 20.45: incontro moderato da Luca Rea con Claudio Simonetti, Lamberto Bava, Ruggero Deodato, Gabrielle Lucantonio, Simona Simonetti, Sergio Stivaletti. Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Gabrielle Lucantonio Profondo Rock. Claudio Simonetti tra cinema e musica da Profondo rosso a La terza madre (Coniglio Editore, 2007).
Inoltre in questa stessa occasione sarà presentato il cortometraggio Per sempre (tit. provv.) di Claudio Simonetti e Simona Simonetti, sceneggiatura: S. Simonetti, Lynn Swanson; musiche: C. Simonetti; effetti speciali: Sergio Stivaletti.
Saranno presenti Coralina Cataldi-Tassoni e Robert Madison

IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA

Martedì 26

7/8. Il Jazz che fece Storia…
Una giornata dedicata al jazz in occasione della presentazione al Cinema Trevi del film 7/8, diretto da Stefano Landini, ex allievo del Centro Sperimentale di Cinematografia, il quale, dopo una lunga carriera da documentarista, fa il suo esordio nel lungometraggio con un’opera assolutamente anomala nel panorama del cinema italiano. Sia a livello tecnico – è il primo film italiano interamente girato nel formato 2k – sia a livello narrativo, perché racconta una storia drammatica negli anni del Regime. Una storia di passioni, con al centro l’amore per la musica e per un Tempo diverso da quello scandito dalla Storia, al quale si è voluto abbinare lo straordinario Jazz Band, in cui Avati ha riversato i suoi ricordi e la sua passione per il jazz, innestandoli nella storia dell’Italia del dopoguerra. Ideale prosecuzione delle vicende narrate in 7/8: due opere che mettono in dialogo Musica e Storia per raccontare i valori più genuini di un’Italia col cuore a stelle e strisce.

ore 18.00
Jazz Band
(1978)
Regia: Pupi Avati; soggetto e sceneggiatura: Antonio Avati, Maurizio Costanzo, P. Avati, Gianni Cavina; fotografia: Pasquale Rachini; musica: Amedeo Tommasi; montaggio: Maurizio Tedesco; interpreti: Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Carlo Delle Piane, Giulio Pizzirani, Adriana Innocenti, Adolfo Belletti; origine: Italia; produzione: Ama Film, Rai; durata: 141’
Nel periodo del rapimento di Aldo Moro la Rai manda in onda, in tre puntate (30 aprile, 7 e 14 maggio 1978), Jazz Band, la storia di alcuni amici legati dalla passione per il jazz e decisi a formare una loro band, la Criminal Jazz Band. Il film per la televisione ottiene un grande successo, regalando ad Avati la meritata notorietà. «Come afferma Ugo Buzzolan su “La Stampa”, Jazz Band è anzitutto un riuscito esperimento, per la Rai, di trasmettere storie maggiormente calate nella realtà attuale […]. Dal punto di vista narrativo, invece, questo è il prototipo di tutte le storie che Avati elaborerà nei film successivi» (Sarno): ovvero l’autobiografismo, la coralità, la tenerezza nello sguardo del regista, che condivide le vicende dei suoi protagonisti, la giovinezza e il riscatto. «Jazz Band divenne uno strumento di comunicazione coi ragazzi che avevano vent’anni meno di me […] ed allora scoprii che la modificazione che avviene nell’individuo è tutta molto esteriore. Dentro, l’uomo cambia poco, e allora bisogna avere il coraggio di darsi per ricevere in cambio una risposta. E allora i racconti che vengono dopo tendono sempre più a denudarmi, a impegnare me stesso in prima persona…» (Avati).

Materiale gentilmente concesso da Rai Direzione Teche - Ingresso gratuito

ore 20.30
7/8
(2007)
Regia: Stefano Landini; soggetto e sceneggiatura: S. Landini; fotografia: Pierfrancesco Cadeddu; musica: Paolo Fresu; montaggio: S. Landini; interpreti: Fabrizio Nicastro, Alessandro Vantini, Ernesto Mahieux, Flavio Montrucchio, Roberto Citran, Antoine Rebb; origine: Italia; produzione: LCN; durata: 74’
Torino, 1940: Massimo ha la passione della musica jazz ed è un discreto pianista. Segue di nascosto i gruppi musicali che eseguono sotto falso nome i brani americani proibiti dal Regime. Dopo una feroce lite con suo padre conosce Alberto Molaien, pianista della band di Gio’ Cervi, star del jazz italiano, e inizia a studiare musica insieme a lui. Ma una notte il ragazzo viene prelevato dalle camicie nere e si ritrova con Molaien, Cervi e altri sventurati in un carcere gestito dai fascisti. «Molti intellettuali e artisti erano poco graditi al Regime: in questo quadro anche il pentagramma subì qualche censura; il jazz, “veicolo d’esotismo” e minaccia per l’italica melodia, non era tollerato: quando l’alleanza con la Germania si fece più stretta ciò che proveniva dagli Stati Uniti era deriso dalla cultura di regime; alcune disposizioni restrittive ne limitavano le possibilità d’esecuzione in pubblico. In questa storia la situazione viene esasperata per favorire la riflessione. I musicisti protagonisti di questa vicenda sono il triste capro espiatorio di ciò a cui l’intolleranza di ogni tipo può condurre» (Landini). Film di interesse culturale nazionale (art. 8) che ha beneficiato anche del contributo della Film Commissione Torino Piemonte.
Per il sistema di videoproiezione si ringrazia la SIM2 Multimedia (www.sim2.com)

Ingresso gratuito

A seguire incontro con Stefano Landini, Ernesto Mahieux, Roberto Citran

Mercoledì 27

Profondo Rock. Omaggio a Claudio Simonetti

L’italo-brasiliano Claudio Simonetti, figlio del celebre Enrico, è uno dei più duttili ed interessanti compositori che lavorano in Italia della sua generazione. Tastierista, pianista virtuoso con una formazione classica, direttore d’orchestra, è stato uno dei padre della disco music italiana, producendo e scrivendo musiche per artisti come gli Easy Going, Vivien Vee o Claudio Cecchetto (il sempre verde Gioca Jouer) ed è soprattutto un’icona del cinema horror, come il gruppo rock progressive Goblin (Profondo rosso e Suspiria di Dario Argento, Zombie di George A. Romero), dei quali ha fatto parte, ma al di là dei Goblin, dei quali ha saputo staccarsi per crearsi un’identità personale e proseguire nella musica da film (Demoni di Lamberto Bava, Inferno in diretta di Ruggero Deodato, Il cartaio e La terza madre di Dario Argento), e non solo. Molto apprezzato dalla critica («Claudio Simonetti, sul terreno del sound macabro a luce radiante occupa lo stesso ruolo strategico di Astor Piazzolla rispetto a Osvaldo Pugliese, di Frank Zappa rispetto a Sam and the Shame and the Pharaohs e di Ken Russell rispetto a Derek Jarman…», Roberto Silvestri) e da molti registi, non solo italiani («Amo la musica di Claudio perché sa combinare la passione con l’intelligenza. Le sue colonne sonore le comunicano entrambe, con un entusiasmo senza freni per il genere e un’ironia salutare in particolari scene. La musica è gustosa e diventa a momenti memorabile», Guillermo Del Toro), Simonetti nel 2002 ha eseguito dal vivo, al Festival International du Cinéma Méditerranéen di Montpellier (e poi nel 2004 a Bolzano), le musiche d’accompagnamento, da lui composte, per il capolavoro di Murnau Nosferatu, in occasione dell’ottantesimo anniversario del film. A conferma del suo eclettismo e delle sue straordinarie doti musicali.

ore 17.00
Tenebre
(1982)
Regia: Dario Argento; soggetto e sceneggiatura: D. Argento; fotografia: Luciano Tovoli; musica: Claudio Simonetti, Fabio Pignatelli, Massimo Morante; montaggio: Franco Fraticelli; interpreti: Anthony Franciosa, Daria Nicolodi, Giuliano Gemma, John Saxon, Veronica Lario [Miriam Bartolini], Cristian Borromeo; origine: Italia; produzione: Sigma Cinematografica; durata: 100’
Un celebre scrittore, giunto a Roma per presentare il suo ultimo lavoro, viene coinvolto in una serie di delitti ispirati al suo libro. «Dei film di Argento, è uno dei più violenti, e uno dei più sofisticati tecnicamente (molte le sequenze realizzate con la Louma, una macchina da presa che consente ogni genere di acrobazia)» (Mereghetti). «Sicuramente in Tenebre si sente molto la mia mano, viste le mie esperienze dance dell’epoca. Il rock negli anni 80 era momentaneamente in declino rispetto agli anni 70, e la musica dance e rock dance spadroneggiava dappertutto, nelle discoteche e anche nei cinema, e quindi realizzare una colonna sonora che avesse quel sound, anche se era un film thriller, poteva essere una buona idea» (Simonetti).

ore 19.00
Demoni
(1985)
Regia: Lamberto Bava; soggetto: Dardano Sacchetti; sceneggiatura: Dario Argento, L. Bava, D. Sacchetti, Franco Ferrini; fotografia: Gianlorenzo Battaglia; musica: Claudio Simonetti; montaggio: Piero Bozza; interpreti: Urbano Barberini, Natasha Hovey, Karl Zinny, Fiore Argento, Fabiola Toledo, Nicoletta Elmi; origine: Italia; produzione: D.A.C. Film; durata: 88’
I due amici George e Ken si recano a vedere un film in un’inquietante sala cinematografica, che ben presto si trasforma per loro in luogo da incubo perché è costruito in corrispondenza di una delle sette porte dell’inferno. La città è invasa dai demoni. «Ho cercato di dare al film una sonorità molto elettronica e un po’ fredda. Il film si svolge dentro un cinema, in Germania. Io ho sempre amato la musica elettronica tedesca degli anni 70 e quindi mi sono avvicinato a quelle sonorità, anche se più vive e ritmate, rispetto ai vari Kraftwerk & Co» (Simonetti).

ore 20.45
Incontro moderato da Luca Rea con Claudio Simonetti, Lamberto Bava, Ruggero Deodato, Gabrielle Lucantonio, Simona Simonetti, Sergio Stivaletti
Nel corso dell’incontro sarà presentato il libro di Gabrielle Lucantonio Profondo Rock. Claudio Simonetti tra cinema e musica da Profondo rosso a La terza madre, Coniglio Editore, 2007.
Nel corso dell’incontro sarà presentato il cortometraggio Per sempre (tit. provv.) di Claudio Simonetti e Simona Simonetti, sceneggiatura: S. Simonetti, Lynn Swanson; musiche: C. Simonetti; effetti speciali: Sergio Stivaletti
Saranno presenti Coralina Cataldi-Tassoni e Robert Madison

A seguire
Inferno in diretta (1984)
Regia: Ruggero Deodato; soggetto e sceneggiatura: Cesare Frugoni, Dardano Sacchetti; fotografia: Alberto Spagnoli; musica: Claudio Simonetti; montaggio: Mario Morra; interpreti: Leonard Mann [Leonardo Manzella], Lisa Blount, Valentina Forte, Karen Black, Willie Aames, Richard Lynch; origine: Italia; produzione: Racing Pictures; durata: 90’
La giornalista Frances Hudson propone a una televisione un reportage in Amazzonia, dove spera di rintracciare e di intervistare il colonnello Horn, responsabile di massacri in Guyana. Frances, accompagnata dal suo cameraman, raggiunge con un piccolo aereo un campo base, dove la lotte fra trafficanti di droga ha mietuto numerose vittime e l’orrore è ovunque. «Dal punto di vista puramente tecnico e cinematografico, il film ha una sua validità. Girato in luoghi di selvaggia bellezza, ci propone una storia avventurosa ma, tutto sommato, abbastanza credibile e ce la racconta senza vuoti, né scarti […], perfino con una certa carica di tensione» («Segnalazioni Cinematografiche»). «Sono stato molto contento di comporre la colonna sonora d’Inferno in diretta, perché era girato in Amazzonia e mi ha riportato alle mie origini» (Simonetti). «Credo che l’inizio del film sia un vero capolavoro di Claudio» (Deodato).

Ingresso gratuito