Il Museo del Cinema di Torino
Con una media di 40.000 visite al mese ed una collezione prestigiosa e variegata il Museo del Cinema di Torino è diventato, nel giro di pochi anni, uno dei simboli della città e, nel suo genere, una delle più importanti istituzioni a livello internazionale.
Inaugurato nel luglio del 2000, con l’allestimento ideato dall’architetto svizzero François Confino, il museo torinese conobbe le proprie origini già nel 1941, anno in cui la studiosa e collezionista Maria Adriana Prolo, iniziò a radunare oggetti e cimeli dell’ancor giovane industria cinematografica. L’idea, che venne guardata con simpatia anche dal regime fascista allora al potere, raccolse il plauso della Città di Torino che, dall’anno seguente mise a disposizione del progetto alcuni locali della Mole Antonelliana, lo storico edificio, simbolo del capoluogo sabaudo tuttora sede del Museo.
Divenuto Fondazione nel 1992 (grazie al sostegno delle principali istituzioni cittadine, dell’Associazione Nazionale Museo del Cinema e della Cassa di Risparmio di Torino) il Museo del Cinema vanta attualmente un ricco patrimonio che comprende tra le altre cose, manifesti e corredi pubblicitari, fotografie e documenti, apparecchi ed accessori, materiali di scena e cimeli appartenuti o utilizzati da artisti e personalità del mondo di celluloide.
L’attuale percorso espositivo si snoda lungo una superficie di oltre 3 chilometri distribuiti su 5 livelli:
- I livello (piano + zero): vi si trovano le casse e l’ingresso del museo, il book shop, l’accesso all’ascensore panoramico che porta i visitatori (muniti di apposito biglietto) sulla sommità della mole, la caffetteria ed uno spazio per mostre temporanee.
- II livello (primo + cinque ): piano dedicato all’archeologia del cinema, una sezione che ripercorre i percorsi tecnici che portarono alla nascita del cinema: dalla camera oscura alla lanterna magica, dalla fotografia ai primi esperimenti sul movimento. Un patrimonio formato da due importanti collezioni: la collezione Prolo (che privilegia in particolare aspetti inerenti gli spettacoli nel ‘700 e ‘800) e la collezione Barnes (che comprende lanterne magiche, vetri da proiezione, stampe, fotografie, esperimenti sul movimento).
- III livello (piano + dieci): quest’area, con la cosiddetta Aula del Tempio, è il vero e proprio fulcro del museo. Una serie di chase longue consentono ai visitatori di godersi i filmati proiettati sui due schermi cinematografici posti di fronte alle poltrone e, ad intervalli regolari, sulla cupola della mole stessa. Ai lati si aprono dieci stanze espressamente dedicate ai diversi generi cinematografici: dall’horror, al cinema dell’assurdo, dai cartoons al film d’amore, e così via. Da questo punto del museo, salendo la rampa di scale che avvolge, come una pellicola, la cupola della mole è inoltre possibile accedere alla sommità interna attualmente adibita alle mostre temporanee.
- IV livello (piano + quindici): si entra nella sezione denominata la Macchina del Cinema, un affascinante percorso volto ad illustrare le diverse fasi che portano alla realizzazione del film: dalla produzione, alla regia, dal montaggio, alla realizzazione della scenografia. Ogni aspetto viene spiegato passo passo e corredato da cimeli originali (un contratto siglato da James Stewart) e verosimili ricostruzioni ambientali (ad esempio la stanza del regista).
- V livello (piano + diciotto): si sviluppa lungo tutto il piano la Galleria dei Manifesti, un viaggio a ritroso nella storia del cinema attraverso alcune delle storiche opere grafiche che hanno riprodotto e ricreato, su carta, le emozioni dei grandi film.
Collegati al museo, anche se dislocati in un’altra zona rispetto ad esso, vi sono infine la Cineteca, l’Archivio e la Biblioteca.
La Cineteca con il suo patrimonio di oltre 16.000 titoli appartenenti a diverse cinematografie, ripercorre la storia del cinema dai primi film muti fino alle produzioni più recenti. Da anni inoltre il museo è impegnato in una delicata attività di restauro delle pellicole più antiche spesso sconosciute al grande pubblico.
L’Archivio è consultabile dal pubblico su prenotazione all’indirizzo: [email protected] e raccoglie documenti e materiali sulla storia del museo e della cinematografia torinese.
Indirizzi, orari e aperture aggiornate sono online sul sito del museo: www.museonazionaledelcinema.org
La redazione è online su Skype dalle 9 alle 13.
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