In occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia alla Venaria Reale viene presentata una mostra unica, che ripercorre lo stile italiano nella moda dal 1861 ad oggi: Moda in Italia. 150 anni di eleganza
Per festeggiare la ricorrenza dell'Unità si punta a valorizzare gli aspetti unici dell'Italia: la sua creatività, l'eleganza, lo stile e, perché no, anche la capacità industriale.
La mostra ripercorre la storia italiana attraverso i suoi vestiti, come specchio della maturazione dell'identità e delle dinamiche sociali e di gusto.

L'immaginario si incarna in più di 200 abiti autentici appartenuti a personaggi storici o utilizzati come abiti di scena nei film che hanno segnato al nostra storia.
Troviamo allora le splendide creazioni di Piero Tosi per il genio di Luchino Visconti (il bianco abito da ballo di Angelica ne "Il Gattopardo", interpretata da Claudia Cardinale, quello della tragica Livia Serpieri di "Senso", cui diede volto Alida Valli, e le vesti di Silvana Mangano per "Morte a Venezia"); il celebre e discusso “pretino” pensato dalle sorelle Fontana per Ava Gardner e poi reinterpretato da Piero Gherardi per l’Anita Ekberg de La dolce vita; le scarpe realizzate da Ferragamo per Marilyn Monroe.

Perché, non dimentichiamoci, l'apporto del costume in un progetto cinematografico ricopre un ruolo fondamentale.
Il vestito gioca in un rimando costante tra la contestualizzazione sociale, economica e storica del personaggio e il suo carattere e la sua indole.
E se a volte ci dimentichiamo del suo valore, trascinati da una storia vorticosa o da dialoghi appassionanti, è sufficiente ripensare alle origine del cinema, come ha fatto Benedetta Stazzoni nella sua tesi Il costume parla. Espressività del costume nel cinema muto siamo, per capire come, quando tutto era muto, era l'abito a 'parlare' per i protagonisti.
'Der Buchse der Pandora', 'Rapsodia Satanica', 'Flesh and the devil' sono tre perfetti esempi della forza comunicativa e dell'importanza che il vestito ha all'interno del cinema.

Non perdiamoci quindi la mostra nella splendida Venaria Reale perché l'abito è un'immagine in grado di fornire chiavi di lettura e punti di vista privilegiati per osservare la nostra realtà nazionale: è infatti convettore di abitudini, attese, contrasti, ricerche, ma anche riflesso diretto di vicende storiche, sociali, politiche, culturali e di costume del nostro Paese.

Per maggiori informazioni sulla mostra visitate il sito della Venaria Reale

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Per approfondire: La scenografia