Questa mini rassegna strutturata attorno all’anteprima del film documentario Il passaggio della linea di Pietro Marcello – prodotto dalla Indigo film e premiato alla Mostra del Cinema di Venezia nel concorso “Orizzonti Doc” e da Goffredo Fofi per la rivista «Lo Straniero» – rientra nel progetto della Fondazione Cineteca Italiana di sostegno ai film di qualità e di produzione indipendente.

Un’opera nella quale il tema del viaggio si intreccia al tema dell’aspettativa, della prospettiva, del correre verso o del correre via e in cui i paesaggi attraversati diventano più spesso stati d’animo che luoghi, rispecchiamento di una condizione esistenziale ed emotiva.
I treni notturni a lunga percorrenza, gli “espressi” che qualcuno magari credeva neanche ci fossero più diventano spazi e luoghi di viaggio, in cui il film inesorabilmente trascina questi pendolari, come se la povertà fosse diventata una colpa.
«Il treno ha sempre occupato un ruolo centrale nella mia vita, l’ho sempre trovato più comodo, accessibile e piacevole di ogni altro mezzo di trasporto. Grazie alla complicità di molti amici e a un’equipe coraggiosa e di buona resistenza fisica, siamo riusciti a filmare - sempre in treno e dal treno, mai da terra - su tutti gli espressi che ogni notte circolano sulla rete ferroviaria italiana, durante le stagioni di un intero anno.» Pietro Marcello

La proiezione delle ore 21.00 di venerdì 16 novembre inoltre sarà presentata dal regista Pietro Marcello e dal produttore Nicola Giuliano.

A corollario della proiezione di Il Passaggio della Linea verranno inoltre proposti: il cortometraggio di montaggio Sguardi dal treno di Paolo Lipari, che raccoglie sequenze di treni tratte da film celebri, dal muto al sonoro, e tre film muti, in cui sempre il treno è protagonista, con musica dal vivo al pianoforte di Antonio Zambrini.

IL PROGRAMMA


Ve. 16 nov. h 17, 19, 21/Sa. 17 nov. h 15, 17, 19, 21/ Do. 18 nov. h 17, 19, 21
Il passaggio della linea
R. e sc.:Pietro Marcello. Fot.: Daria D’Antonio. Suono:Michele Caruso. Mont.:Aline Hervé. Musica:Mirko Signorile, Marco Messina. Produz.:Indigo Film (Nicola Giuliano, Francesca Cima). Italia, 2007, col., 60’.
I treni espressi a lunga percorrenza ogni notte attraversano l’Italia da nord a sud, e viceversa, e sono da tempo abbandonati a un destino di lento ma inesorabile degrado. Il passaggio della linea è un viaggio attraverso l’Italia a bordo di uno di questi treni dove si mescolano dialetti e lingue diverse. I passeggeri, infatti, sono per lo più pendolari in viaggio verso il nord o stranieri che si accontentano di lavori temporanei in giro per l’Italia. Fra gli altri la macchina da presa inquadra un uomo vecchissimo, il noventenne Arturo. Seduto nello scompartimento, sembra guardare il paesaggio ma in realtà i suoi occhi vanno molto più lontano accarezzando i ricordi della sua intera esistenza. Arturo è stato un europeista, il suo passato è stato fitto di impegni civili e politici, ha sempre cercato di rendersi autonomo e libero da ogni convenzione sociale e culturale. Arturo non lascerà mai più il treno, è quella ora la sua casa.
Presentato in concorso alla 64. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2007) nella sezione “Orizzonti Doc”. Film premiato con la menzione speciale.

Prima di ogni proiezione pomeridiana di Il passaggio della linea
Sguardi dal treno
R. e mont.:Paolo Lipari. Mus.:Lorenzo Erra, Paolo Pasqualin. Produz.:Anni Luce. Italia, 2003, virato, 14’.
Sguardi dal treno raccoglie la memoria di un passeggero tra i più fedeli alle ferrovie di ogni stato e di ogni epoca: l’obiettivo della macchina da presa. Montati uno dopo l’altro, come se fossero immagini ricordo di un unico, grande viaggio nella storia, scorrono frammenti tratti da film di ogni genere e qualità, dal muto al sonoro. Elemento unificante è la presenza, in ogni spezzone, di personaggi con lo sguardo rivolto al finestrino.

Ve. 16 nov. (h 22.45, dopo Il passaggio della linea)
Il mistero del direttissimo n. 13
R. e sc.:J. Mandemant, dal romanzo di Jacques Delsaux . Int.: André Deed, Jane Rollette, Joe Alex Edouard Mathé, Isabelle Fusier, Valentina Frascaroli. Francia, 1923, 52’, muto.
Dopo un breve soggiorno in città, Cretinetti deve prendere il treno per fare rientro a casa. Ma il viaggio di ritorno, complice qualche bicchiere di troppo e un misterioso caso di cronaca nera, sarà più movimentato del previsto…
L’ultimo lungometraggio di André Deed lo vede impegnato non tanto in una scatenata féerie d’ispirazione ferroviaria bensì in un curioso tentativo di commedia nera.
Copia restaurata da Fondazione Cineteca Italiana.
Accompagnamento dal vivo al pianoforte di Antonio Zambrini
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Sa. 17 nov. (h 22, dopo Il passaggio della linea)
The General - Come vinsi la guerra
R. e sc.:Buster Keaton, Clyde Bruckman. Int.:B. Keaton, Marion Mack, Glen Cavender, Jim Farly, Charles Smith. USA, 1926, b/n, 84’, muto.
Georgia, Stati Uniti, negli anni della Guerra di Secessione (1861). Johnny, uomo mite e gentile, ha due passioni nella vita, la sua locomotiva (The General) e la donna di cui è innamorato, Annabelle. A causa del conflitto bellico, rischia di perderle entrambe, ma con coraggio e tenacia riuscirà a riprendersele.
Accompagnamento dal vivo al pianoforte di Antonio Zambrini.

Do. 18 nov. (h 22, dopo Il passaggio della linea)
Il treno di piacere
R.:Luciano Doria. Sc.:L. Doria, F: Anchise Brizzi, dalla commedia Train de plaisir, di Hannequin, Mortier, Saint-Albin. Int:Elena Sangro, Alberto Collo, Lydia Quaranta. Italia, 1924, 83’, muto.
La varia umanità che affolla un qualunque vagone ferroviario: apparentemente inconciliabile per ceto, cultura, provenienza, eppure radunata dal caso in un unico treno e alle prese, quasi di conseguenza, con equivoci tra i più stravaganti che possano capitare. Dietro lo pseudonimo di Luciano Doria si cela in realtà Romolo Augusto Rizzi, uno dei più infaticabili artigiani del cinema muto italiano la cui opera, purtroppo, è andata perlopiù perduta.
Copia restaurata da Fondazione Cineteca Italiana.
Accompagnamento dal vivo al pianoforte di Antonio Zambrini.


Ingresso € 5,00 senza obbligo di tessera

Info per il pubblico: Spazio Oberdan, tel 02.7740.6300