"Anno 1947. Il giovane John Forbes Nash jr, benché non sia il rampollo di una famiglia prestigiosa, viene ammesso a Princeton per la specializzazione post lauream in matematica. I convenevoli sociali non hanno alcun significato per Nash che pertanto non si presenta alle lezioni.
John è ossessionato da un solo pensiero: trovare un’idea veramente originale. Per lui questa è l’unica cosa che possa avere ha valore. Una sera, mentre è in un bar con alcuni compagni e assiste al loro comportamento nei confronti di una bellissima bionda presente, osservando gesti e modalità, all’improvviso, sente delinearsi nella sua mente quell’idea che inseguiva da tempo.
La conseguenza è una sua relazione sulla teoria dei giochi , disciplina matematica che analizza il comportamento ottimale di individui o coalizioni in situazioni di interazione strategica, che contraddice apertamente le teorie di Adam Smith, padre dell’economia moderna.
Il pensiero di Smith, dopo 150 anni, appare improvvisamente superato. In seguito a questa scoperta, Nash riceve un posto di professore al MIT, ma ricava soddisfazione ancora maggiore quando un certo William Parcher, agente segreto, lo contatta per un incarico rischioso: siamo in piena guerra fredda, e a Nash viene chiesto di decodificare i codici segreti del nemico."