"A fine 2001 Daniel Pearl, giornalista del Wall Street Journal, si reca insieme alla moglie e collega Mariane, in Pakistan, per documentare l’offensiva dell’Alleanza del Nord in Aghanistan; la coppia decide di rimanere a Karachi anche dopo l’apparente vittoria delle forze occidentali.
23 gennaio 2002: salutando la moglie, incinta di 6 mesi, Daniel si avventura per Karachi per incontrare il leader religioso Sheikh Gilani, con cui ha concertato un’intervista pur intuendo il rischio cui va incontro.
La sera, a cena con amici a casa della collega Asra di cui è ospite, Mariane si preoccupa per la perdurante assenza del marito. La donna trova sul suo computer, tra le mail ricevute, i recapiti di chi ha organizzato l’incontro, ma non riesce a contattare nessuno.
Informatesi sul conto di Gilani, le due donne contattano l’ambasciata, la sede del WSJ ed i genitori di Daniel: al mattino dopo, però, del reporter non si sa ancora nulla. Sempre con l’aiuto di Asra e di Masud, un contatto di Daniel, Mariane cerca di risalire a chi ha pianificato l’incontro: spunta il nome di un sospetto affiliato ad Al Qaeda, Bashir, ma la strada finisce in un vicolo cieco.
Le autorità pakistane si presentano a casa di Asra e la perquisiscono; Mariane offre la sua collaborazione alle indagini. 25 gennaio: Masud arriva a Karachi ed incontra Mariane ed Asra; oltre a quello di Bashir, fa il nome di un certo Arif, ma rifiuta di dire di più. Le due giornaliste lo convincono a dire chi l’ha messo in contatto con Arif: è un giornalista di nome Paracha, che però rifiuta di collaborare.
Alle indagini si aggiungono Randall Bennett, del servizio diplomatico, e l’agente Platt dell’FBI, che non è entusiasta di collaborare con i Pakistani; mentre il Bureau requisisce l’hard disk del pc di Daniel, Bennett cerca di rassicurare Mariane sulla sorte del marito. La polizia risale al tassista che ha portato Daniel in giro per la città, ma la pista relativa a Gilani non porta a nulla, mentre il clima intorno alla casa e ad Asra, accusata di essere una spia, si fa pesante. Si mobilitano i giornalisti
del WSJ, e dopo che Mariane ha svelato al capitano che Daniel è ebreo, il 27 i giornali iniziano a suggerire l’idea che il reporter sia un agente del Mossad.
Poi però arriva una mail dei rapitori, che mostrano l’uomo prigioniero e lo accusano di essere un agente della Cia. Gli investigatori analizzano le foto inviate dai sequestratori, mentre Mariane non ha dubbi che l’uomo ritratto sia il marito. Le autorità pakistane si dimostrano poco collaborative, ma le indagini comunque proseguono con l’esame dei tabulati telefonici.
Arriva dagli Usa John Bussey, del WSJ, parlando dell’interessamento di Colin Powell e delle smentite circa l’appartenenza di Daniel all’agenzia; intanto gli investigatori trovano il fantomatico Arif."