"Bringing Out the Dead è un film disseminato di variazioni e simboli biblici, questa volta, però, contaminati da effetti luminosi e sonori tardo-psichedelici (ottenuti anche con l'impiego di inconsueti, per Scorsese, “effetti speciali” dei maghi del digitale Industrial Light and Magic) che ricordano il cinema dell'ultimo Terry Gilliam (ex Monty Python e regista dell'Esercito delle dodici scimmie), e “alleggeriti” della loro aura sacrale grazie a un humor “nero”, di gusto tipicamente post-moderno, che ricalca l'ironia grottesca dei film di Quentin Tarantino.
Lo spacciatore Cy Coates viene “crocifisso” a mezz'aria, infilzato sulla ringhiera di un terrazzo; in questa splendida sequenza Cy si fingerà Dio, sospeso nel vuoto, che, con il gesto di una mano, “inonda” la terra di meravigliosi fuochi artificiali (le scintille della fiamma ossidrica che i pompieri stanno usando per rompere la ringhiera e liberarlo).
Durante la seconda notte del film, Frank e il collega Marcus finiscono in un locale “alternativo” dove un ragazzo, soprannominato “E.T. Sbatto”, è finito in overdose da “morte rossa”; mentre Frank cerca di rianimarlo, Marcus, dichiarando la morte del ragazzo e affermando che l'unico modo per salvarlo è pregare Gesù Cristo, fa sistemare gli amici del giovane in cerchio attorno a lui, e intonano, tutti insieme, un inno sacro; alla fine del canto corale, l'esilerante sequenza termina con il neo-Lazzaro che “resuscita”, nell'incredulità generale, grazie a un’iniezione di adrenalina somministratagli da Frank-Cristo. Tom Wolls è “l'angelo violento” del film, e per più di un motivo rimanda a Travis Bickle di Taxi Driver, di cui è la parodia “pulp”, esente da un qualsivoglia travaglio esistenziale o maceramento interiore.
Ancora nella seconda notte, davvero la più divertente del film, Frank e Marcus trovano, in un capannone semi abbandonato, una giovane coppia di sudamericani che stanno per avere un bambino; la ragazza, che non a caso si chiama Maria (come, d'altro canto, la protagonista femminile del film, Mary), pretende di essere illibata, fingendo che quel parto sia frutto di un'Immacolata concezione, e il fidanzato di lei continua a sostenere di non aver avuto rapporti sessuali con Maria, ripetendo che entrambi loro sono «ancora vergini».
Schrader, con questa sceneggiatura, ritrova alcuni temi a lui congeniali come l'ineluttabilità del sacrificio e l'estasi mistica di personaggi che sentono di non appartenere alla finitezza e alle bassezze di questo mondo. Tutti temi che sono cari anche a Scorsese che con questo film ritrova quella temperatura espressiva, già collaudata in Taxi Driver, a metà strada tra uno sguardo documentaristico rivelatore degli orrori della città e una visione allucinatoria deformante che rende quasi impossibile distinguere tra il vero e la percezione che si ha di esso, come in un sogno a occhi aperti."