"La città dove queste vite si muovono è Los Angeles. Altman spiega che la scelta è stata obbligata dal fatto che «avevo un budget limitato e non potevo spostarmi», ma sottolinea anche che non si tratta della «Los Angeles di Bel Air o di Brentwood»; ma quella dei sobborghi e dei quartieri limitrofi.
Delle aree abbastanza ampie da fare in modo che i personaggi non si conoscano troppo bene gli uni con glia altri, e allo stesso tempo, però, si possano incontrare casualmente in luoghi pubblici (dal pasticcere o all’ospedale), dove è possibile scambiare due parole o anche solo uno sguardo. Il mondo di Carver, si ricorda, è quello delle piccole cittadine di provincia. Tutte le storie sono raccolte e tenute insieme da due eventi ‘cornice’, cioè che interessano in eguale misura tutti i personaggi nello stesso tempo.
Ad inizio film, mentre scorrono i titoli di testa, squadriglie di elicotteri sorvolano i cieli di Los Angeles spruzzando un potente pesticida contro un epidemia causata dalla mosca della frutta. Questa sequenza, che dura all’incirca quindici minuti, strutturalmente serve a dare un senso di comune contesto, unire le molteplici linee delle diverse vite, delle differenti situazioni e differenti plots che, in un modo o nell’altro, in quel momento sono coinvolte dallo stesso avvenimento: il poliziotto Gene e la sua famiglia, il presentatore TV con moglie e figlio nella loro villetta, la cantante jazz al night-club, e così via.
Oltre al rumore assordante degli elicotteri che è sentito da tutti, altri fattori legano e tengono in comune le diverse circostanze del momento: la TV accesa che trasmette lo stesso notiziario sulla epidemia e la voce di Tess Trainer che in quel momento canta al jazz club. Tutti questi suoni si alternano tra loro entrando nelle case e tra la gente, sorprendendoli nella loro quotidianità. Simmetricamente, alla fine del film un altro evento colpisce tutti i personaggi: il terremoto. Per qualche minuto tutto si ferma mentre la terra trema.
Anche in questa sequenza si passa da una famiglia all’altra registrando le varie reazioni all’evento, un’esperienza comune che va al di là del proprio domino."