"Siamo a Pazzano, un paese della Calabria che da venticinque anni è protagonista del flusso migratorio verso il nord a causa della disoccupazione. La precarietà è data anche dalla mancanza di infrastrutture pubbliche, sanitarie, culturali.
L’intervento dello Stato è quasi nullo se non per intervenire come esattore delle tasse. Nell’entroterra calabrese non c’è diritto di parola; ogni tipo di protesta non trova mai sbocco anche se la zona è ricca di personalità che vogliono riscattarsi, che vogliono far sentire la loro voce. È un paese in cui la gente è stata sradicata: le persone rimaste sono poche, di giovani ce ne sono pochissimi perché la maggior parte si è trasferita al nord per lavorare in fabbrica.
I giovani rimasti hanno davanti poche prospettive con un futuro che aleggia sullo sfondo della disoccupazione. Questo paesino della Calabria è il ritratto della precarietà che purtoppo investe tutto il sud Italia."