Alina Marazzi presenterà al pubblico il suo nuovo documentario Vogliamo anche le rose, dove ripercorre la storia dell’emancipazione della donna in Italia seguendo le leggi e le battaglie delle femministe tra il 1968 e il 1977.
È gradita la prenotazione al 346.9437293 in orari di ufficio

VOGLIAMO ANCHE LE ROSE
R. e sc.:Alina Marazzi. Int. (voci narranti):Anita Caprioli, Teresa Saponangelo, Valentina Carnelutti. Animaz. e titoli: Cristina Seresini. Distribuz.:Mikado Italia/Svizzera, 2007, b/n e col., 85’.

La regista Alina Marazzi ripercorre gli anni della liberazione sessuale femminile e per farlo usa immagini di repertorio, filmati in super8, immagini delle Teche Rai e delle Cineteche. Non mancano lettere e conversazioni con le testimoni di quegli anni, foto dell’epoca, fotoromanzi e riviste. Queste immagini vengono intercalate a tre percorsi individuali vissuti a Roma, quelli di Anita, Teresa e Valentina, che scrivono le loro memorie nel 1967, nel ‘75 e nel ‘79 e raccontano loro stesse, la loro vita e le loro frustrazioni.
«Ho voluto ripercorrere la storia delle donne tra la metà degli anni ‘60 e la fine degli anni ‘70 per metterla in relazione, a partire dal caso italiano, con il nostro presente globale, conflittuale e contraddittorio. Con l’intenzione di offrire uno spunto di riflessione su temi ancora oggi parzialmente irrisolti o addirittura platealmente rimessi in discussione. Dove sono approdate oggi queste donne? Che tipo di coscienza hanno di sé, quali sono ancora i traguardi da raggiungere, i desideri da esaudire? Come vivono le loro relazioni affettive, l’amore, la maternità?» (A. Marazzi)
Alina Marazzi sarà presente in sala per un incontro con il pubblico.

Alina Marazzi (Milano, 1964)
Regista di documentari, è stata aiuto regista in lungometraggi per il cinema e ha collaborato a progetti di arte e video arte. Con il film Un’ora sola ti vorrei ha vinto numerosi premi internazionali, tra i quali il premio per il miglior documentario al Festival di Torino 2002 e al Newport International Film Festival (2003), e la menzione speciale della giuria al Festival di Locarno 2002 e al Festival dei Popoli di Firenze dello stesso anno.