Allo Spazio Oberdan, mercoledì 19 marzo, nell’ambito di un’interessante lezione di cinema, verrà presentato in anteprima il libro di Fabrizio Caleffi “Il segreto di Max Linder. La star del cinema muto e le due vestaglie vermiglie” (Ethos Edizioni, 2008) e verrà proiettato il film di Max Linder Be my wife.

BE MY WIFE (Siate mia moglie)
R. e Sc.: Max Linder. Int.: Max Linder (il fidanzato), Alta Allen (la ragazza), Carolyn Rankin (la zia), Lincoln Stedman (Archie), Rose Dione (M.me Coralle), Charles MacHugh (Mr. Coralle, Viora Daniels (Ms. Du Pont), Arthur Clayton (Mr. Du Pont). USA 1921, 60’, muto, did. italiane
Max, il fidanzato, dopo essere stato accettato dalla sua amata, sconfigge le macchinazioni di un rivale intenzionato a guadagnare i favori della ragazza, ma incontra grosse difficoltà nel conquistare l’appoggio della zia di lei. Ci riuscirà solo dopo il matrimonio, quando su questo incombe la minaccia del divorzio, e otterrà allo stesso tempo maggior rispetto da parte della moglie.

Restaurato dalla Cineteca Italiana, il film è uno dei tre lungometraggi (con ‘Sette anni di guai’ e Vent’anni prima’) realizzati da Linder in America, con una propria casa di produzione, prima del declino della sua carriera. Una successione di situazioni esilaranti prendono spunto dall’avventata proposta “siate mia moglie”, che Max fa alla sua bella. Il cast è eccellente, compreso il cane Pal e lo stesso Linder, impegnato in una serie di gag tra cui spicca quella della finta lotta con se stesso, quando simula di sbattere fuori uno scassinatore.

Fabrizio Caleffi, milanese di nascita e cosmopolita di formazione, è scrittore, regista teatrale e televisivo, attore, critico, art curator, editorialista di riviste di spettacolo come Hystrio, e molte altre cose ancora. Mette in scena e interpreta suoi testi in Italia e all’estero, e pubblica saggi e romanzi (Arte e Consumo, Pallori Gonfiati, la biografia di Julia Roberts, Il fantasma di Lady…). Qualche anno fa a una festa, nel corso di una conversazione, si appassiona alla storia e alla figura di quella che definisce “la meno conosciuta tra le stelle del silent movie”, e decide di assumersi il compito di ricostruirne la vita, terminata in un albergo parigino la notte di Halloween del 1925: Linder si suicida, e insieme a lui muore la giovanissima moglie. Il risultato di puntigliose ricerche tra la Francia e gli Stati Uniti è un libro ricco di colore, colpi di scena e dettagli inediti, che fa rivivere con infallibile senso dello humour gli anni della Belle Epoque, in cui nasceva, raggiungeva il vertice e si spegneva prematuramente il genio di una delle prime star del cinema mondiale. Noto semplicemente come ‘Max’, Linder è stato maestro riconosciuto di Chaplin, e ha recitato in circa 500 comiche, la maggior parte perdute, impersonando con una comicità sottile e elegante, ‘di situazione’, il tipo del dandy coi baffetti, sempre inappuntabile in ghette bianche, cilindro, guanti e bastoncino.

Info per il pubblico: biglietteria Spazio Oberdan, tel. 02.7740.6300