"Il film ebbe una genesi molto travagliata a causa sia del metodo di lavoro viscontiano e del clima politico culturale in cui nacque.
Infatti, il lavoro ebbe una lunga fase di adattamento del testo di Camillo Boito, perché il regista volle creare un film che da un lato, non producesse reazioni politiche troppo dure e, dall’altro, si presentasse come opera allettante per forma e contenuto.
Il film che doveva inizialmente intitolarsi I vinti e Custoza racconta la storia di Livia e Franz che s’innamorano sacrificando il bene delle rispettive patrie: l’Italia e l’Austria. I due si conoscono alla rappresentazione del Trovatore a La Fenice di Venezia, la vigilia della battaglia di Custoza.
Durante la rappresentazione scoppia una manifestazione irredentista, durante il quale il marchese patriota Ussoni sfida il tenete austriaco Franz Mahler. La contessa Livia Serpieri, ardente patriota, ma sposata con un collaborazionista, per salvare il cugino Ussoni incontra Franz.
Non riesce ad evitare l'esilio per il cugino, ma s'innamora del tenente. Livia diventa l’amante di quest’ultimo, e quando Franz la lascia, non curante dello scandalo, lo cerca per tutta Venezia. Mentre è alla ricerca disperata del tenente, incontra il cugino che le affida del denaro per l'insurrezione.
Una notte Franz rincontra Livia e le chiede del denaro perché ne ha bisogno per pagare un medico e farsi esonerare dal servizio militare. Livia non esita a dargli il denaro dei patrioti italiani che le avevano affidato. Franz, avuto quello che voleva, scompare.
Alla battaglia di Custoza, Ussoni è coinvolto nella ritirata, Livia invece, temendo la vittoria italiana, rintraccia Franz a Verona per salvarlo, ma lo trova in compagnia di un'altra donna. Livia fuori di sé, lo denuncia come disertore al comando austriaco. Il giovane è fucilato e la donna perde la ragione."