«L’occhio dell’espressionismo non guarda all’esterno. È interiore e mira a penetrare ciò che è dentro. Non gli spetta il compito di riprodurre la realtà, ma di raffigurarla come l’individuo la sente e vede, cioè ricrea, dentro di sé. (…) Una espressione che raggiunge l’intensità attraverso la deformazione».