Come si "vende" la guerra? Parte da questa domanda l’indagine di Roberto Grandi e Cristina Demaria, curatori del volume Marketing e rappresentazione dei conflitti. Media, opinione, costruzione del consenso. Domanda chiave per l’analisi della manipolazione dell’opinione pubblica e domanda chiave per un festival come Human Rights Nights.
Ed è proprio nell’ambito dell’ottava edizione del festival dedicato ai diritti umani (Comune di Bologna, Cineteca Bologna, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Assemblea Legislativa Regione Emilia Romagna, Center for Constitutional Studies and Democratic Development) che gli stessi Roberto Grandi e Cristina Demaria, assieme a Maurizio Torrealta, Barbara Bastianelli, Augusto Valeriani, presenteranno il volume Marketing e rappresentazione dei conflitti. Media, opinione, costruzione del consenso domani, giovedì 17 aprile, ore 17.30, Auditorium del Dipartimento di Musica e Spettacolo (via Azzo Gardino, 65; cfr. scheda allegata).

Non sarà questo l’unico momento di dibattito nella giornata di giovedì 17 al festival Human Rights Nights: alle ore 14.30, nella Sala Cervi della Cineteca di Bologna (via Riva di Reno, 72), Andrea Segrè presenterà la sezione dedicata al “Diritto al cibo” della grande enciclopedia Diritti umani. Cultura dei diritti e dignità della persona nell’epoca della globalizzazione, pubblicata da UTET, main sponsor dell’ottava edizione di Human Rights Nights.
Alle ore 15, invece, all’Auditorium del Dipartimento di Musica e Spettacolo, una tavola rotonda raccoglierà i promotori dei festival internazionali dedicati ai diritti umani (Sudafrica, Rwanda, Bolivia, Etiopia).

Dalle ore 17.45, l’appuntamento è al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna (via Azzo Gardino, 65) per il programma filmico: apre Diamond Road di Nisha Pahuja, denuncia dello sfruttamento dei lavoratori nelle miniere dei diamanti; capovolge i ruoli invece Sylvestre Ammoussou, che con il suo Africa Paradis (ore 20) immagina un’epoca in cui sia l’Europa ridotta alla fame, raccontando i travagli di una coppia francese emigrata nella ricchissima Africa.
Tre film italiani chiuderanno invece la serata: Gianni Minà presenterà il suo Fidel cuenta el Che (ore 20.15); alle ore 22.15, La colonna senza fine, introdotto dall’autrice Elisa Mereghetti e da Valerio Monteventi, in quest’occasione in veste di sceneggiatore. Chiude Vogliamo anche le rose di Alina Marazzi (ore 22.30).