Lo scorso sabato 10 maggio 2008 nel Comune di Pianoro (Bologna) in una cerimonia ufficiale presso lo Star City Cinemas, una giuria di ragazzi, di esperti e di spettatori ha decretato i vincitori dei concorsi della prima edizione del FinzFestival – Acqua madre matrigna, rassegna della produzione cinematografica internazionale sul tema dell'acqua, di cui l’associazione culturale Gli anni in tasca cura la direzione artistica.

Tre erano i concorsi per le categorie cortometraggi, lungometraggi e documentari, provenienti dal concorso “Acqua madre matrigna”, che sottolinea il duplice aspetto dell’acqua come madre, che dà la vita e come matrigna che distrugge.

Per i cortometraggi, vince Dead Fish che unisce il punto di vista originale, all'immediatezza del messaggio. Emerge il legame profondo che lega l'acqua non solo alla vita che esiste, a quella che nasce ogni giorno, ma soprattutto alla continuità che è insita nell'universo femminile. Molto curati fotografia e montaggio. La giuria augura all'autrice Antonella Villa, un brillante futuro artistico.

Per i lungometraggi, riconoscimento speciale a I figli della gloria (Szabadság, Szerelem - Ungheria 2006, 123') di Krisztina Goda per aver saputo realizzare al meglio, le due vocazioni del cinema: quella della forma, unendo in un film di grande spettacolo una regia rigorosa, un montaggio avvincente, un'accurata ed elegante ricostruzione storica ed un'accattivante interpretazione; e quella dei contenuti, oggi troppo spesso dimenticati da un cinema che non rammenta di non essere solo intrattenimento, ricordando ad un popolo un episodio fondamentale del proprio passato e a tutto il mondo, l'importanza del coraggio di difendere i propri diritti, anche rischiando in prima persona.
Budapest, 1956: Karcsi, giocatore di pallanuoto, si lascia coinvolgere nella rivolta popolare contro l'Unione Sovietica per spirito d'avventura e per l'attrazione che prova per Viki. La rievocazione di un momento intenso e doloroso della storia dell'Europa, e una doppia storia d'amore: quella tra un uomo e una donna, e quella tra un Paese occupato e la sua popolazione oppressa, in uno dei maggiori successi del cinema magiaro.

Per i documentari, riconoscimento speciale a Per amore dell'acqua di Irena Salina: un film di denuncia, poetico e toccante...
Il film mette in risalto la crisi globale delle politiche dell'acqua, dell'inquinamento e dei diritti umani. Se non ci adoperiamo per un cambiamento a livello globale, alcune delle nazioni più povere potrebbero essere cancellate dal pianeta.

Il FinzFestival è un progetto promosso dalla Comunità Montana Unione dei Comuni Valle del Samoggia, con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e con il sostegno della Fondazione Carisbo, della Comunità Montana Cinque Valli Bolognesi, della Comunità Montana Alta e Media Valle del Reno, del Comune di Pianoro, della Provincia di Bologna, del Gal Appennino Bolognese, dell'Apt Servizi. Il Festival è in collaborazione con la rivista di cinema Fuorivista e l'Associazione CaraCult.

Per info sul festival: www.finzfestival.it