La Cambogia è uno dei paesi che maggiormente hanno sofferto per la crisi del sud-est asiatico nella seconda parte del secolo scorso. La maestosa ricchezza culturale del suo passato ha dovuto affrontare prima gli affanni della guerra e poi gli anni degli orrori con il regime di Pol Pot. Della Cambogia si conoscono le sofferenze, passate e attuali: una realtà difficile, per la situazione sanitaria, le migliaia di mutilati per le mine antiuomo che continuano ancora ad esplodere, la piaga della povertà con le sue terribili conseguenze, a cominciare dalla prostituzione minorile.

L’impegno di alcuni personaggi di rilievo del paese, da Somaly Mam a Rithy Panh, sta però sensibilizzando l’opinione pubblica di tutto il mondo e qualcosa, forse, sta cominciando a cambiare. Ma la Cambogia nel mondo significa soprattuttoAngkor Wat, il sito archeologico riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Questo meraviglioso complesso di templi rappresenta una delle forme più alte di arte khmer realizzata tra l’XI e il XIII secolo e, nella complessa opera di restauro, si sono impegnati anche studiosi italiani.

La Cambogia ha una cultura antica e ricca che Pol Pot e i suoi Khmer rossi hanno cercato di distruggere nella degenerazione della loro propaganda politica. Ora si sta cercando di recuperare questo importante patrimonio sia attraverso qualche documento che si è salvato, sia attraverso il contributo di chi, come è accaduto, ad esempio, per il balletto, conserva ancora la memoria di antichi rituali.

IL PROGRAMMA DELLA RASSEGNA
martedì 27 maggio

ore 19.00 - City of Ghosts
(2002)
Regia: Matt Dillon; soggetto e sceneggiatura: M. Dillon, Barry Gifford; fotografia: Jim Denault; musica: Tyler Bates; montaggio: Howard E. Smith; interpreti: M. Dillon, Stellan Skarsgard, Natascha McElhone, James Caan, Gérard Depardieu, Rose Byrne; origine: Usa; produzione: Banyan Tree, Mainline Productions, Kintop Pictures, Living Films, Eternity Pictures, Mgm, Sud-Est, United Artists; durata: 116’
Da New York un assicuratore di pochi scrupoli parte per Phnom Penh, per rintracciare il suo paterno capo, artefice di una truffa imponente, che gli ha soffiato la sua parte di bottino. Il soggiorno gli procura più di un guaio, ma è l’occasione di fare i conti con se stesso e trovare una donna da amare…
Ingresso gratuito

ore 19.00 - Okùnchiràn - Emergency in Cambogia
(2006)
Regia: Claudio Rubino, Emanuele Scaringi; soggetto e sceneggiatura: Vauro, E. Scaringi; montaggio: Roberto Di Tanna; origine: Italia; produzione: Fandango; durata: 50’
Vauro parte per la Cambogia, uno dei paesi più poveri al mondo e con una delle percentuali più alte di mutilati da mine, alla volta del Centro chirurgico di Battambang, avviato nel 1997 da Emergency, per accogliere le numerosissime vittime di guerra. Questo forzato on the road gli permette di conoscere, e farci conoscere, attraverso immagini uniche e coinvolgenti, un paese in cui la popolazione, a 15 anni dalla fine della guerra vive ancora in condizioni di povertà ed insicurezzaestreme, affrontando comunque la vita con grande coraggio e determinazione.
Ingresso gratuito

giovedì 29 maggio

ore 21.00 - Apocalypse Now
(1979)
Regia: Francis Ford Coppola; soggetto e sceneggiatura: F. F. Coppola, John Milius, liberamente tratto dal romanzo di Joseph Conrad Cuore di tenebra; fotografia: Vittorio Storaro; musica: Carmine Coppola, F. F. Ford, Mickey Hart; montaggio: Lisa Fruchtman, Richard Marks, Gerald B. Greenberg, Walter Murch; interpreti: Martin Sheen, Marlon Brando, Robert Duvall, Dennis Hopper, Frederic Forrest, Larry Fishburne; origine: Usa; produzione: Zoetrope Studios; durata 150’
Vietnam, terzo anno di guerra, al capitano Willard viene affidata una missione segreta e delicatissima: uccidere il colonnello Kurtz che, si dice, è impazzito e sta combattendo una sua guerra privata. Willard risale un fiume per raggiungerlo ed è come se percorresse tutti i gironi dell’inferno. Quasi nulla è comprensibile: attacchi con gli elicotteri, al ritmo de La cavalcata delle valchirie di Wagner, un ufficiale che fa surf sotto i bombardamenti, battaglie all’insegna del napalm, ponti sospesi con illuminazioni che sembrano grottescamente le luci di Disneyland. Il loro incontro segnerà il destino di entrambi. «È il più visionario e sovreccitato film sul Vietnam, trasformato in mito. Delirante, eccessivo, diseguale, ricco di sequenze straordinarie, assai discusso e talvolta estetizzante nel suo ostentato brio stilistico» (Morandini). Palma d’oro al Festival di Cannes, ex aequo con Il tamburo di latta di Volker Schlöndorff. Oscar per la miglior fotografia a Storaro e per il miglior suono a Walter Murch.
Ingresso gratuito

venerdì 30 maggio

ore 19.00
Holy Lola
(La piccola Lola, 2004)
Regia: Bertrand Tavernier; soggetto e sceneggiatura: Tiffany Tavernier, Dominique Sampiero, B. Tavernier; fotografia: Alain Choquart; musica: Henri Texier; montaggio: Sophie Brunet; interpreti: Jacques Gamblin, Isabelle Carré, Bruno Putzulu, Lara Guirao, Frédéric Pierrot, Maria Pitarresi; origine: Francia; produzione: Little Bear, Les Films Alain Sarde, Tf1 Films Productions, Canal +, Sofica Valor 6, Sogecinema 2; durata: 128’
Una giovane coppia, Pierre e Géraldine, parte per un viaggio iniziatico ai confini del mondo, in un paese martirizzato dalla Storia, la Cambogia, per cercare un bambino da adottare. Per loro inizia un’avventura spaventosa e straordinaria: giro degli orfanotrofi, confronto con le autorità francesi e cambogiane, minaccia di traffici. Con La piccola Lola il regista di Lione affronta il tema, di inquietante attualità, delle adozioni internazionali, ispirato dal romanzo della figlia Tiffany, autrice anche della sceneggiatura con il marito Dominique Sampiero.
Ingresso gratuito

ore 21.00 - The Killing Fields (Urla del silenzio, 1984)

Regia: Roland Joffé; soggetto: dal libro di Sydney Schanberg La morte e la vita di Dith Pran; sceneggiatura: Bruce Robinson; fotografia: Chris Menges; musica: Mike Oldfield; montaggio: Jim Clark; interpreti: Sam Waterston, Haing S. Ngor, Julian Sands, John Malkovich, Craig T. Nelson, Spalding Gray; origine: Gran Bretagna; produzione: Enigma Production; durata: 141’
È la storia dell’amicizia tra un giornalista americano e uno cambogiano, all’inizio degli anni Settanta: con l’arrivo dei Khmer rossi, il cambogiano salva la vita all’amico, ma poi scompare nell’inferno dei campi di lavoro e di sterminio. Interamente girato in Thailandia, è coraggioso, anticonformista e crudele per certi aspetti, soprattutto nella prima parte. Le responsabilità del governo Usa di Nixon nella catastrofe non sono taciute. Film leggendario premiato da tre Oscar: miglior attore non protagonista a Haing S. Ngor (primo attore non professionista premiato con l’Oscar), migliore fotografia a Chris Menges, miglior montaggio a Jim Clark.
Ingresso gratuito

domenica 1 giugno

ore 19.00 -Le papier ne peut pas envelopper la braise
(2007)
Regia: Rithy Panh; soggetto e sceneggiatura: R. Panh; fotografia: Prum Mesar; musica: Marc Marder, Agnès Sénémaud; montaggio: Marie-Christine Rougerie; origine: Francia; produzione: Catherine Dussart Productions, Ina, France 3, France 5, Bophana Production, Sundance Channel, RTBF, Télé-Québec, TSR; durata: 90’
Nel cuore di Phnom Penh, alcune prostitute vivono nel “Palazzo bianco”, immenso blocco di cemento dai muri scrostati e finestre sprangate. Questo film evoca la loro sorte di appestate, la vergogna di non poter ritornare ai loro villaggi perché, anche se nessuno conosce la loro sorte, esse hanno come l’impressione che la maledizione che le abita e che i loro corpi portino la traccia incandescente delle loro ferite.
Ingresso gratuito

ore 21.00 - S21: La macchina di morte dei Khmer Rossi (2003)
Regia: Rithy Panh; soggetto e sceneggiatura: R. Panh; fotografia: R. Panh, Prum Mesar; musica: Marc Marder; montaggio: Marie-Christine Rougerie, Isabelle Roudy; interpreti: Khieu “Poev” Ches, Yeay Cheu, Nhiem Ein, Houy Him, Ta Him, Nhieb Ho; origine: Cambogia; produzione: INA; durata: 101’
Dal 1975 al 1978 un terzo della popolazione cambogiana è stata annientata, gli intellettuali uccisi, la tradizione e i legami culturali recisi. Vent’anni dopo Rithy Panh, scampato per caso al genocidio, è tornato nel suo paese dirigendo un lungo lavoro documentario di testimonianza e di ricostruzione della memoria.
Ingresso gratuito