Il Bellaria Fim Festival (5-9 giugno) ha deciso di rendere omaggio, nel solco dell'attenzione dedicata nelle ultime edizioni a personalità ed eventi della radiotelevisione italiana, ad un artista e ad una trasmissione che hanno contrassegnato in modo deciso la storia 'catodica' nostrana.

Sabato 7 giugno Renzo Arbore sarà alla 26^ edizione del Bellaria Film Festival per ricordare e festeggiare insieme a molti dei compagni di allora i trent'anni de L'ALTRA DOMENICA, con una serata da lui stesso condotta e che sarà trasmessa in diretta da Raisat, media partner della rassegna diretta da Fabrizio Grosoli.

Sono passati più di trent'anni da quando irruppe nelle nostre tranquille domeniche una trasmissione destinata a diventare di culto: L'Altra Domenica. La prima puntata andò in onda il 28 marzo 1976 alle ore 13: con Arbore c'erano Gianni Minà, Michel Pergolani, Giorgio Bracardi, Patrizia Schisa, Fiorella Gentile, Silvia Annichiarico, Mimma Nocelli, Fabrizio Zampa, Françoise Rivière, Otto e Barnelli, Remo Procacci, Mario Marenco, Andy Luotto e un giovanissimo Roberto Benigni, critico cinematografico sui generis.
"L'altra domenica" fu anche la prima trasmissione interattiva: il pubblico da casa poteva telefonare in studio e partecipare ai primi quiz telefonici.

Nei giorni del Festival ci sarà anche l'occasione per approfondire un altro dei (molti) volti di Arbore, quello dedicato al cinema. Arbore ha frequentato, in varie vesti, il grande schermo: al BFF sarà possibile rivedere (per quasi tutti, di vedere) Il Pap'occhio, del 1981, da lui scritto, diretto e interpretato. Fanno parte del cast Mariangela Melato, Andy Luotto, Isabella Rossellini, Diego Abatantuono, Silvia Annichiarico, Luciano De Crescenzo (autore con Arbore della sceneggiatura), Le Sorelle Bandiera. Cantato come un musical, colmo di citazioni, è un omaggio alla letteratura italiana (Dante), alla cultura dell'intrattenimento americana (musical), ed una messinscena delle più conosciute tappe della storia di Gesù. È anche l'unico film italiano che gode della partecipazione straordinaria di Scorsese. ll film venne ritirato quasi subito dalle sale: ne fu disposto il sequestro per vilipendio della religione di Stato nel momento di maggior successo. La fotografia appartiene a Luciano Tovoli, lo stesso direttore di Professione: reporter (1975) di Antonioni.