"Abita la città, un’altra città, fatta di attesa, dolore, soddisfazione, rimpianto, tranquillità, torpore, violenza, felicità. Il soggetto moderno si trova diviso dal bisogno di differenziarsi in contrapposizione all’esigenza di condividere le proprie esperienze e i propri stili con il gruppo, un gruppo che diventa sempre più vasto ed eterogeneo. In tale contesto la metropoli assume la connotazione di luogo per il contrasto e per la conciliazione di queste tendenze contraddittorie e il cinema diventa una sorta di guida all’omologazione, creando mode e stili rintracciabili in culture lontane." (Brano tratto dalla tesi di Laura Tricoli)