"Se l’avvento del sonoro significò una svolta notevole nello sviluppo del cinema spettacolare, dal vero, e sollevò una serie di problemi, esso non modificò sostanzialmente la struttura formale del cinema d’animazione. La parola, la musica e il rumore, introdotti nei cartoni animati come supporto alle immagini, vi si aggiunsero senza mutarne profondamente i caratteri, ma sottolineando e mettendo in rilievo certi particolari che, nel cinema muto, potevano sfuggire o non risaltare in modo efficace. Il nuovo mezzo viene così utilizzato per rafforzare le immagini laddove il ritmo visivo lo richiedeva, per ottenere dal sonoro effetti drammatici, comici, elegiaci, poetici, che le immagini suggerivano e di sottolineare i momenti di maggiore tensione spettacolare; non vi erano particolari problemi formali, anche perché i disegni animati avevano sempre fatto a meno delle didascalie, risolvendo il racconto unicamente sul piano figurativo e ritmico. Dato quindi il sostanziale parallelismo fra la struttura compositiva del film d’animazione e quella della musica, l’introduzione del sonoro significò, per il disegno animato, un immediato miglioramento della qualità, un potenziamento delle sue possibilità spettacolari." (Brano tratto dalla tesi di Benedetta Nissotti)