"È difficile amare i personaggi de Le regole dell’attrazione, così come più in generale è difficile amare tutti i personaggi creati da Ellis, ma non è del tutto impossibile identificarsi con essi. Questi personaggi sembrano uscire dal nostro lato più malvagio ed egoista, immedesimarsi a essi è un po’ come stare dalla parte del cattivo che cerca di sconfiggere l’eroe buono nei film dei supereroi, oppure tifare per l’assassino che cerca di sfuggire alla giustizia della polizia.
Wayne Booth sostiene che in un’opera narrativa l’essenziale sono i personaggi e gli eventi: la componente primaria della fruizione del lettore è la partecipazione empatica alle vicende dei personaggi principali, con i quali si instaura una sorta di intimità, quasi un surrogato dell’amicizia. Se si continua a leggere con interesse e partecipazione, dunque, è perché – nella grandissima maggioranza dei casi – ci stanno a cuore le vicende del personaggio principale e vogliamo vedere che cosa gli capiterà.
Nei libri di Ellis è difficile entrare in sintonia con i personaggi, ma quando ciò avviene è più che altro una discesa nel profondo di un baratro esistenziale in cui si vorrebbe non essere mai entrati; ciò vale in particolare per quanto riguarda il successivo American Psycho."