Nel 1978 gli alieni vengono nuovamente connotati positivamente con Superman di Richard Donner, che narra le avventure di un supereroe inviato sulla Terra dal padre, quando il loro pianeta (Krypton) viene distrutto.
Crudeli e spietati sono invece gli invasori di Invasion of the Body Snatchers (Terrore dallo spazio profondo, 1978) di Philip Kaufman, remake del celebre L'invasione degli Ultracorpi di Don Siegel del 1956.
Kaufman sposta l'azione in un diverso contesto sociale, quello a lui contemporaneo, e arricchisce l'originale di effetti speciali: si tratta di un omaggio al prototipo, ma di esso resta solo lo scheletro, inquinato da più di vent'anni di fantascienza e dalle nuove tendenze che hanno attraversato questo genere. Ambientato nella San Francisco di fine anni '70, il remake di Kaufman lo obbliga ad attenuare gli aspetti legati al periodo della guerra fredda e in questo modo si perde il sentimento di paranoia che attraversava l'originale.
Nel 1979 la Paramount rispolvera la serie televisiva Star Trek di Gene Roddenberg, divenuta oggetto di culto alla fine del decennio precedente, dando vita alla pellicola Star Trek - The Motion Picture: identici sono cast, scenografie e costumi in quella che non è altro che la prima di una lunga serie di pellicole, incentrate sulle avventure dell'astronave Enterprice e del suo equipaggio, in viaggio negli spazi siderali alla ricerca di sconosciute forme di vita.
Ma il 1979 è soprattutto l'anno di Alien dell'inglese Ridley Scott. Vero e proprio capolavoro della fantascienza cinematografica: teso, angosciante, claustrofobico, stravolge la tradizione maschile del genere, scegliendo una donna come eroe.
Dopo aver fatto tappa su un pianeta sconosciuto, a causa di una falsa richiesta di soccorso, l'astronave Nostromo viene invasa da una creatura mostruosa che si è impadronita del corpo di uno degli astronauti: l'alieno riesce con la sua indeterminatezza a divenire metafora delle nostre paure più intense.

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