"Nell’epoca dell’industria dell’immagine domestica, il cinema, per continuare ad esistere, ha la necessità di inserirsi nei flussi televisivi per assecondare i gusti degli spettatori, e allo stesso tempo la tv ha bisogno del cinema perché, essendo il mezzo più maturo, ha avuto molto prima la possibilità di fare delle sperimentazioni e giocare sul rapporto verità/finzione: lo scambio tra realtà e finzione contrassegna gran parte del discorso critico che il cinema fa della tv.
Tra inganni dell’occhio, ambiguità e lusinghe dell’illusione di realtà, simulazioni e dissimulazioni, informazione e spettacolo, stiamo assistendo ad un lento ma progressivo convergere di cinema e televisione, in una confusione di ruoli e una compromissione dei rispettivi ambiti e generi tradizionali. Sembra essere in atto una vera rivoluzione linguistica, che scopriamo avere, dietro di sé, una lunga storia.
Cinema e televisione contemporanei ci stanno lentamente abituando all’invenzione della realtà, alla messa in scena della testimonianza, alla drammatizzazione della menzogna, alla poetica dell’inganno.
È proprio dalle immagini di film come The Truman Show e EdTv che possiamo ricavare quanto effettivamente sia equivoco e falso quello che noi vediamo sullo schermo e ci aiutano a trovare la chiave per leggere in che direzione si sta dirigendo la televisione."