Parole di Cinema atto secondo. A parlare davanti alla platea di studenti e non solo accorsi all’Auditorium di Castel Sant’Elmo è stato ieri Daniele Segre, regista da anni impegnato nel sociale e docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nell’ambito dell’incotro Segre ha presentato agli studenti il suo ultimo film, Morire di lavoro.

A chi gli chiede di definire e collocare il suo film, Segre risponde: “Detesto il termine documentario. Il cinema è cinema: si tratta sempre di mettere in scena una storia. Questo è un film che racconta gli operai del settore edile e le loro problematiche riguardo la sicurezza”.

Il film è infatti un viaggio attraverso i racconti e le testimonianze dei compagni e dei familiari di coloro che sono morti sul lavoro. La realtà che ne emerge, e che è più volte drammaticamente balzata sulle prime pagine dei giornali nei primi mesi di quest’anno, è sconcertante: gli incidenti mortali nei cantieri edili, il lavoro nero e il caporalato, la mancanza di sicurezza dei luoghi di lavoro sono la quotidianità che tutti conoscono e che viene ignorata dai poteri dello Stato. Nonostante il film sia stato presentato in anteprima a Montecitorio in febbraio, durante la scorsa legislatura, e subito dopo al Parlamento Europeo di Strasburgo, ha sortito ben pochi effetti.

La RAI, racconta Segre, alle condizioni del regista di mandare in onda Morire di lavoro in prima serata, si è resa indisponibile. Eppure il film, come ha confermato la proiezione a questo NapoliFilmFestival, piace e suscita indignazione. “Il motivo principale che mi ha spinto a realizzare questo film”, chiosa non a caso Segre, “è stata l’indignazione”. Il regista, dopo aver raccontato le problematiche tecniche connesse allo stile del suo lavoro, ha sottolineato la finalità educativa di Morire di lavoro invitando gli studenti a prendere questo insegnamento dal film: “È necessario avere sempre consapevolezza dei propri diritti”.

Prossimi appuntamenti di Parole di Cinema:

Mercoledì 11, ore 10.30 - Daniele Luchetti, Mio fratello è figlio unico
Venerdì 13, ore 10.30 - Luciano Tovoli, Suspiria di Dario Argento
Sabato 14, ore 10.30 – Luciano Emmer, I magici colori di Napoli e Le pecore di Cheyenne