"Tutte le tematiche affrontate dal film si rispecchiano sia nella scelta dei quadri appesi alle pareti sia nella rappresentazione degli spazi.
Innanzi tutto, il quadro nel quale ritroviamo la chiave di lettura del film, è l’opera che il professore riceve in regalo dai suoi inquilini: una conversation piece, che Konrad attribuisce al pittore inglese del ‘700 Arthur Devis, dove vengono rappresentati tutti i componenti di una famiglia, i genitori con i figli e anche gli animali domestici, che fanno da specchio alla “famiglia” immaginaria del film.
Inoltre, molti di questi gruppi familiari ispirarono l’arredamento, insieme ad un’opera commissiona da Praz al pittore Sergio De Francisco, Il Salone di Palazzo Pizzi (1965), che influenza la gestione dello spazio e delle opere d’arte nello studio del professore.
Un’altra citazione diretta di un quadro la troviamo nel finale, quando il professore ormai prossimo alla fine, ha appeso dietro di il letto una copia di una Natura Morta di Morandi, realizzata da Mario Garbuglia. La presenza di quest’opera non è casuale.
Infatti, il pittore nelle sue nature utilizza una composizione geometrica degli spazi e degli oggetti, che sono resi con freddezza. I contorni degli oggetti sono segnati da una luce cruda e dalle variazioni impercettibili del colore in una gamma di bianchi, gialli, ocra e grigi.
Quindi il rigore della natura morta trasmette sicurezza, controllo, elementi disperatamente ricercati dal professore."