Una delle strategie di promozione di Super 8 è stata l'intenzione di non rivelare la natura o l'identità dell'entità di cui si percepisce la presenza nel trailer e che mette a soqquadro la cittadina. Una scelta decisa che non ha fatto altro che stimolare la curiosità del pubblico e mantenere alta l'aspettativa per la produzione di Spielberg. La tesi di Patrizia Delli Santi analizza in modo esaustivo la natura e le varie tipologie del trailer cinematografico, con una propensione per il genere horror.

"Il trailer cinematografico propone uno specifico contratto con il suo fruitore, volto ad offrire il film come bene di consumo, indirizzandolo ad uno spettatore attivo, in grado di cogliere la sfida cognitiva presentata nel trailer, capace quindi di decifrare il messaggio, recepire il titolo, inquadrare il genere e innescare, per questa via, un sistema di attese e curiosità indirizzate al testo filmico.
Si potrebbe dire che il trailer “mette in forma” le aspettative e i differenti saperi dello spettatore a partire dai meccanismi di gusto.
Nel caso dei trailer di film horror si crea un rapporto particolare tra autore e fruitore mediante la suspance che mantiene una costante condizione di tensione, la paura che suggestiona lo spettatore e sviluppa sentimenti di empatia verso i personaggi mediante un coinvolgimento emotivo e l’inquietudine che mette il soggetto in una condizione di incertezza e ansia.
Per articolare tutti questi elementi e costruire un discorso, il trailer esprime una sua “strategia conversazionale” che non necessariamente si rifà in maniera identica a quella della pellicola a cui si riferisce"