''C’era una volta il West'': capolavoro in restauro
L’ambizioso progetto nell’ambito della Festa del Cinema di Roma
Gli organizzatori della Festa del Cinema di Roma, la kermesse capitolina inaugurata nel 2006, hanno recentemente deciso di impegnarsi, almeno per le prossime tre edizioni, in un progetto ambizioso ed imponente: il restauro di alcuni grandi classici della cinematografia mondiale.
È la prima volta che un festival cinematografico decide in investire in un'iniziativa tanto costosa ed impegnativa, potendo inoltre vantare il patrocinio di uno dei registi internazionali più noti ed apprezzati: Martin Scorsese.
Secondo quanto riportato in un recente articolo di John Hooper sull’inglese The Guardian, infatti, è stato il cineasta americano a persuadere gli organizzatori della Festa del Cinema di Roma ad investire una considerevole cifra (non precisamente stabilita, ma indicativamente quantificabile tra i 40.000 e i 150.000 euro) per avviare il restauro dei classici, iniziando dal capolavoro di Sergio Leone: ”C’era una volta il west”.
Secondo i responsabili della US based Film Foundation, fondazione che annovera l’autore di Taxi Driver e Casinò tra i propri fondatori, la versione in DVD del film di Leone presenta infatti dei colori ed una qualità dell’immagine ben lontani da quelli originari del film.
Problemi simili riguardano in realtà quasi il 40% dei film a colori prodotti a partire dagli anni ’60, danneggiati, per lo più, da un’errata conservazione e da motivazioni di ordine più tecnico legate all' uso come base per la pellicola, di triacetato di cellulosa. Questo materiale, a lungo privilegiato per il suo essere antinfiammabile, causa infatti la produzione di un acido che corrode la pellicola stessa incidendo sui colori e sulla qualità dell’immagine ed arrivando a contaminare anche i lavori situati nelle vicinanze.
L’avvento delle tecnologie digitali, insieme alla sostituzione del triacetato con il poliestere (materiale che non subisce il processo sopra descritto) e all’interesse diretto delle Major ampliato dalla vendita e dalla diffusione dei DVD, paiono segni incoraggianti sulla via di una maggiore cura e di una migliore conservazione dei capolavori del passato.
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