Nel 2007 la vendita di vibratori era ancora illegale, perché considerata immorale, in Alabama, Georgia, Indiana, Louisiana, Massachusetts, Mississippi, Texas e Virginia.
Ad oggi l'Alabama resta l'unico Stato che conserva la sua legge contro i sex toys.
Che coincidenza: molti di questi Stati sono stati gli ultimi a riconoscere il Martin Luther King Day come festa nazionale....


La nascita del vibratore è tutta da scoprire in Hysteria, produzione anglo-lussemburghese che mescola storia e ironia in un documento da non perdere assolutamente.
Epoca vittoriana, Londra, medicina e nevrosi femminile che si affrontano sull'intramontabile palcoscenico dell'isteria. Ingredienti che hanno alimentato qualsiasi campo del sapere e che, ancora oggi, dipingono uno scenario di un fascino irresistibile.
Ma mai un film aveva affrontato in modo così brillante un tema così delicato, specialmente se prende la tangente della masturbazione femminile direttamente collegata alla progettazione tecnica del primo vibratore della storia.
In cantiere per sette anni per scarso interesse di produttori e distributori, Hysteria nasce dalla penna di Jonah Lisa Dyer, amica della regista Tanya Wexler, laureata in psicologia dei generi sessuali. Effettivamente, un film così brillante e raffinato su un simile argomento non poteva che essere diretto da una donna intelligente.
Hugh Dancy, Maggie Gyllenhaal, Felicity Jones, Jonathan Pryce e Rupert Everett sono i volti di una commedia che racconta le vicissitudini del giovane medico Mortimer Granville, troppo all'avanguardia per convivere con i metodi grezzi dei vecchi luminari londinesi, che finisce nello studio di un anziano dottore che sperimenta la stimolazione sessuale delle donne in stato di stress e nevrosi. Questo è il punto di partenza che porterà, attraverso l'intervento di personaggi di contorno, all'invenzione del vibratore.

La storia è vera: Joseph Mortimer Granville (1833-1900) è l'inventore del vibratore elettrico, noto al tempo come Granville's Hammer, il 'martello di Granville'. La sua invenzione è da collocare negli anni 80 dell'Ottocento e diede spesso origine a equivoci e incomprensioni: Granville non usò mai l'attrezzo come dispositivo sessuale, ma solamente per lenire affaticamenti muscolari. Lo stesso dichiarò che preferiva non usare il vibratore per curare le manifestazioni isteriche delle donne, troppo variegate per essere trattate allo stesso modo, ma la moda era ormai diffusa presso i colleghi.
Nel diciannovesimo secolo, la masturbazione non era tollerata per le donne, non ritenute in grado di percepire il desiderio sessuale né di raggiungere l'orgasmo. Infatti quello che i medici del tempo praticavano a mano sulle pazienti 'isteriche' era definito 'massaggio medico', e la maggior parte delle volte arrecava slogamenti e infezioni alle dita e ai polsi: di conseguenza, l'aiuto del vibratore era ben accetto per raggiungere il cosiddetto parossismo, vocabolo che cammuffava un orgasmo a tutti gli effetti.
Alle porte di questa situazione quasi paradossale busserà a breve la psicanalisi. Freud, tanto per cambiare, scredita la masturbazione.
Al contempo nasce il cinema e, quasi immediatamente, le pellicole pornografiche: quando ci si rende conto di che strumento sessuale sia il vibratore, questo viene lentamente fatto sparire dal mercato e finisce nel dimenticatoio, o meglio, nel commercio sottobanco.
Dopo poco, nel 1952, l'American Psychiatric Association dichiara che l'isteria non è una patologia, ma un mito. Il cerchio si chiude.
Ma il vibratore si è fatto strada lo stesso, ovviamente, diventando un simbolo dell'emancipazione sessuale della donna.