Mentre si va completando la programmazione definitiva dell’edizione 2008 del Festival di Cinema Africano di Verona, trapelano i primi titoli selezionati dalla Direzione Artistica. Stretto nel luglio scorso un gemellaggio con lo Zanzibar International Film Festival (ZIFF), la vetrina più importante del cinema dell’Africa dell’Est, la kermesse scaligera aggiunge un importante tassello nell’ambito delle sinergie internazionali, dopo la precedente collaborazione con il Fespaco - Festival Cinematografico del Burkina Faso.
A Zanzibar una delegazione della manifestazione veronese ha costituito una giuria che ha premiato il film-documentario Behind This Convent del regista Gilbert Ndahayo, crudo ritratto del Rwanda post-genocidio.

La pellicola entra a far parte della programmazione del festival scaligero ed è in buona compagnia: confermata la presenza di Tamanrasset di Merzac Allouache, Premio SIGNIS al PRIX ITALIA 2008, e Sexe, gombo et beurre salé, il nuovo film di Mahamat Saleh Haroun, già vincitore del premio speciale della Giuria a Venezia 2006, interpretato da Aïssa Maïga, già vista in Bianco e nero della Comencini.

In prima visione opere della “nouvelle vague” ugandese come Battle of Souls di Matt Bish e il grande successo di pubblico Malooned del keniano Bob Nyanja.
E ancora: nella sezione dedicata al cinema interculturale, spicca Shoot the Messenger di Ngozi Onwurah, prodotto dalla BBC e vincitore al Prix Italia 2007 proprio a Verona e il vincitore della palma d’oro a Cannes, La classe - Entre les murs di Laurent Cantet.
Doveroso infine l’omaggio al recentemente scomparso Youssef Chahine con il noto Le destin e l’ultima regia Le chaos.

Il Tema - “MULTICOLOR CINEMA: il fascino dell’Intercultura”

In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani e della celebrazione dell’Anno Europeo del Dialogo Interculturale, il Festival si pone come ponte tra i Continenti e propone la creatività dei cineasti africani e della diaspora “afro” come simbolo della potenzialità interculturale e modello di dialogo senza pregiudizi tra popoli lontani.

Vista l’ottima affluenza di pubblico (circa 7.000 spettatori) della scorsa edizione, che ha rilanciato una rassegna storica nata nel 1980, trasformandola in una vera e propria kermesse con tanto di concorso internazionale, per il 2008 il Festival di Cinema Africano ha in serbo molte sorprese. Promossa dal Centro Missionario Diocesano, Progetto Mondo MLAL, Nigrizia Multimedia e LVIA, la manifestazione prosegue nell’intento di gettare uno sguardo alternativo sulla complessità del Continente Africano, che troppo spesso i media tradizionali riportano tramite stereotipi.

Recuperare uno sguardo più vero attraverso l’arte cinematografica è dunque uno degli obiettivi del Festival, come sottolineano i Direttori artistici Fabrizio Colombo e Stefano Gaiga: «Il cinema delle Afriche ha sempre dato esempio di grandi visioni e linguaggi, basti pensare ai due registi scomparsi Sembene Ousmane e Djibril Diop Mambety o agli attuali pluripremiati dal Festival di Venezia Mahamat Saleh Haroun (Daratt) e Abdel Kechiche (Cous Cous). Il cinema come forma d’arte e come comunicazione di contenuti per i cittadini del mondo globale è ormai uno strumento importante in Africa per parlare non solo della loro cultura ma anche per scoprire la nuova realtà mondiale comune e trovare soluzioni alle problematiche tra Nord e Sud del mondo».

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