La regista, scrittrice e storica cilena Carmen Castillo è stata insignita, domenica 12 ottobre, dal Festival del Cinema Latino Americano di Trieste, del “Premio Salvador Allende”, tradizionalmente assegnato dal Festival agli artisti che si sono distinti nell’illustrare la condizione e la storia dei popoli latino americani.

La Castillo, figlia dell’alta borghesia cattolica cilena, fu collaboratrice dello staff del Presidente Allende e militante della sinistra rivoluzionaria del MIR, e passò alla resistenza clandestina dopo il colpo di Stato di Pinochet del 1973. Arrestata dopo alcuni mesi dalla polizia segreta della DINA, dopo un combattimento in cui perì il suo compagno Miguel Henríquez, leader del MIR, e da cui lei uscì gravemente ferita, la Castillo fu infine espulsa dal Paese.

Rifugiata in Francia, la Castillo iniziò a lavorare per la televisione pubblica francese e a produrre degli apprezzati documentari, in cui hanno spesso trovato spazio testimonianze delle lotte di liberazione dei popoli latino americani, e il ricordo dell’esperienza socialista e democratica del Cile di Salvador Allende. Nel suo ultimo documentario, “Calle Santa Fe”, lungamente applaudito a Festival di Cannes del 2007, Carmen Castillo ha rievocato le vicende del colpo di Stato in Cile, e la propria dolorosa storia personale di resistente clandestina e rifugiata politica.

Il Premio “Salvador Allende”, consistente in una scultura realizzata da un artista locale, è stato consegnato alla regista del direttore del Festival del Cinema Latino Americano di Trieste, il cileno Rodrigo Diaz, e dalla musicista e scrittrice italiana Meri Lao, storica divulgatrice della cultura latino americana in Italia, durante la serata di presentazione del Festival triestino.

“Questo Premio mi emoziona per il nome che porta”
ha commentato dal palco Carmen Castillo “Vengo da una storia che, malgrado tutte le sofferenze, le torture e l’esilio subiti, mi spinto a trasmettere il ricordo di quell’epoca, per far trionfare la vita e sconfiggere la morte. Mi ha spinto a trasmettere la memoria di quell’impegno rivoluzionario, e della grande epoca del Cile di Allende. Raccolgo questo premio con umiltà“ ha detto la Castillo “e lo accetto come un enorme regalo di questo Festival, che per me rappresenta la forza di un luogo di incontro, e di scambio di ricche esperienze umane”.

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