Nanni Moretti è il grande protagonista della serata di mercoledì 5 novembre al festival Le parole dello schermo. Autore di una filmografia oggetto di culto fin dal primo lungometraggio Io sono un autarchico, Nanni Morettisarà a Bologna per presentare il restauro – promosso dalla Cineteca di Bologna – dei primi cortometraggi che il regista diresse prima di giungere a Io sono un autarchico, tre vere rarità, tra le quali compare Come parli frate?, curiosa trasposizione dei Promessi sposi manzoniani, più che mai pertinente in un festival dedicato a letteratura e cinema.

Ospite di spicco del pomeriggio festivaliero sarà invece Pino Cacucci, che sarà alle ore 18.30 in Biblioteca Renzo Renzi per presentare, assieme a Maurizio Matteuzzi, il suo ultimo libro Un po’ per amore e un po’ per rabbia, edito da Feltrinelli.

Prosegue poi l’indagine sulla Romania, ma questa volta con un titolo
storico italiano, Odessa in fiamme di Carmine Gallone (ore 17, Cinema Lumière). Diretto da nel 1942, Odessa in fiamme è la prima coproduzione italo-romena: un film dalla vicenda interessante – al di là dell’atmosfera che lo avvolge, inevitabilmente propagandistica –, girata di fatto in tempo reale rispetto ai fatti che racconta, l’invasione (o conquista, a seconda delle prospettive) della città ucraina da parte degli eserciti tedesco, romeno e russo. Odessa in fiamme, pellicola divenuta rarissima negli anni e che vedremo nella copia restaurata da CSC – Cineteca Nazionale, sarà presentato proprio da uno storico del cinema romeno, Viorica Bucur, docente di Storia del Cinema all’Università Nazionale d’Arte Teatrale e Cinematografica di Bucarest e critico cinematografico.

Un salto oltre sessant’anni porta invece al cinema romeno di oggi, con l’attenzione puntata alle opere prime dei nuovi talenti: alle ore 22.15, al Cinema Lumière, chiude la serata di mercoledì 5 novembre The Paper Will Be Blue (Hîrtia va fi albastră) del trentasettenne Radu Muntean, che ci porterà direttamente sulle strade di Bucarest nella notte tra il 22 e il 23 dicembre 1989, le ore tumultuose della caduta di Ceausescu.