La morte di Philip Seymour Hoffman è l'ennesimo caso di morte per overdose di qualcosa, droga o medicinale, nel mondo di Hollywood.

Diventa poi automatico il riferimento al periodo di tristezza e depressione pre-morte del personaggio, di cui tutti, soprattutto gli amici, erano al corrente.
Ma per quale motivo il sistema hollywoodiano la butta sempre sulla tragedia e sulla compassione (postuma), mentre la legge addita come criminale chi fa uso di droga?

E perché chi è a conoscenza del fatto che una persona si stia uccidendo resta impunito? Non è forse comparabile, o peggio, all'omissione di soccorso sul luogo di un incidente stradale?

Non sarà che farsi gli affari propri ha un limite morale che deve essere regolato, affinché non scada nell'omertà più miserabile?

Clicca sul link per l'articolo di Simon Jenkins su theguardian.com