Il documentario sul film Berlinguer ti voglio bene di Paolo Brunatto, grande esponente dell'underground italiano e da anni impegnato in una meritoria opera di consolidamento della nostra memoria cinematografica (con le serie "Schegge di utopia" e "I clandestini del cinema italiano"), offre l'occasione per un omaggio all'arte comica di Roberto Benigni, la personalità più complessa e dirompente del nostro mondo dello spettacolo, capace di coniugare il riso con la poesia.

Attore, regista, show-man, ma anche uomo di profonda cultura, Benigni attraversa la storia dell'Italia degli ultimi quarant'anni, dall'epoca delle sue folgoranti apparizioni televisive che scuotono il conformismo della tv pubblica, lanciando un personaggio dalla comicità esplosiva, ai suoi successi cinematografici internazionali.

La storia di Benigni regista e attore cinematografico è interamente incentrata sul tentativo, assolutamente riuscito, di inserire i tempi reiterati di questo personaggio, che raggiunge i suoi vertici nei monologhi, in un meccanismo narrativo in grado di valorizzare la magia dell'improvvisazione e gli sberleffi e i guizzi non-sense.

Un'operazione alla quale hanno giovato le interpretazioni in film diretti da registi del calibro di Ferreri, Fellini e Jarmusch, i quali hanno messo in sintonia il loro universo con quello di Benigni, costruendo dei personaggi adatti ai suoi tempi e modi di recitazione. Mentre per i film diretti dal comico, che si è rivelato col tempo regista raffinato e sensibile, l'apporto fondamentale dello sceneggiatore Vincenzo Cerami ha permesso di allargare gli orizzonti e di realizzare film sempre più congegnati, in cui la personalità dell'attore ha modo di dispiegarsi trasversalmente: vittima e carnefice (Il mostro e Johnny Stecchino), angelo e demone (Il piccolo diavolo e Pinocchio), il male e il bene che si confondono fino a capovolgere la realtà con la forza del sorriso (La vita è bella).

Si riporta il programma delle proiezioni relative a venerdì 13 febbraio:

ore 17.00
Tuttobenigni (1985)
Regia: Giuseppe Bertolucci; soggetto e sceneggiatura: Roberto Benigni, G. Bertolucci; fotografia: Renato Tafuri; musica: a cura di R. Benigni; montaggio: Jannis Christopulos; interprete: R. Benigni; origine: Italia; produzione: Best International film; Rai; durata: 87'
«Nell'estate 1983, Benigni è in tournée con un suo spettacolo per le piazze d'Italia. Bertolucci segue l'amico e ne riprende le esibizioni. Il lavoro, che doveva costituire uno special per Raiuno, venne poi "congelato per il contenuto di certe battute". Il diluvio verbale di Benigni è inarrestabile e non risparmia nessuno. Parte dalla realtà, e poi la stravolge, la trasforma, la rivolta in una girandola lessicale coinvolgente e stordente. Parla col pubblico, salta, si getta a terra, provoca, morde, aggredisce, regala la risata liberatoria. […] Dietro la macchina da presa, Bertolucci con il suo 16mm sembra non volersi muovere. Sceglie di riprendere immagini disordinate come aderenza totale al personaggio: mdp fissa su di lui, rapidi zoom, taglio affrettato, un po' sporco, interviste fuori scena. La memoria di un rito sregolato deve essere anch'essa sgrammaticata» (Giraldi).

ore 18.45
Tu mi turbi (1982)
Regia: Roberto Benigni; soggetto e sceneggiatura: R. Benigni, Giuseppe Bertolucci; fotografia: Luigi Verga; musica: Paolo Conte; montaggio: Gabriella Cristiani; interpreti: R. Benigni, Olimpia Carlisi, Giacomo Piperno, Nicoletta Braschi, Claudio Bigagli, Carlo Monni; origine: Italia; produzione: Best International Film; durata: 89'
Il primo film da regista di Roberto Benigni, supportato alla sceneggiatura da Giuseppe Bertolucci, è costituito da quattro episodi indipendenti e senza alcun legame tra loro, che vedono il comico toscano alternare la sua fisicità grottesca e popolare alle acrobazie linguistiche e surreali che lo hanno reso famoso. «Tu mi turbi è un film che vuole dimostrare agli uomini che i miracoli esistono. Non c'è nessuna idea, nessun filo logico. Semmai ci sono dei generi di comicità, ogni episodio è il tentativo di affrontare un diverso genere comico» (Benigni).

ore 20.30 Incontro

a seguire
Memorie, ma non solo... (2008)
Regia: Paolo Brunatto; fotografia: Marco Tani, Stefano Bonetti, Nicolas Franik; musica: Vittorio Santoro; montaggio: Mirella D'Angelo; origine: Italia; produzione: Prodigy - DBW Communication; durata: 62'
Il film documentario inizia con un brano dall'atto unico Cioni Mario di Gaspare fu Giulia: lo straordinario monologo di Roberto Benigni, messo in scena da Giuseppe Bertolucci, all'Alberichino di Roma nel 1975. Unico documento audiovisivo esistente, filmato da Brunatto all'epoca. Roberto Benigni e Giuseppe Bertolucci, les enfants terribile del teatro e del cinema italiano ricordano oggi oltre all'esperienza del Cioni Mario, anche quella del film Berlinguer ti voglio bene. In un montaggio alternato, dove sono a confronto l'impetuosa vitalità dell'artista toscano e il carattere pensoso, discreto e seducente del regista parmense, prendono forma i giorni che i due trascorsero a Casarola (la casa di famiglia dei Bertolucci sull'Appennino emiliano) per partorire il copione del Cioni Mario: una memorabile seduta psicoanalitico a doppio senso. E le prime e memorabili apparizioni teatrali di Roberto Benigni. Le memorie di Benigni e Bertolucci ripercorrono poi il labirinto stilistico e contenustico che affrontarono per realizzare Berlinguer ti voglio bene nel 1977. Dopo lo struggente flash-back del ricordo, Bertolucci e Benigni, si tuffano in una riflessione a tutto campo sul futuro del cinema, nella quale Benigni disserta di filosofia, filologia, semantica e cosmogonia, nel suo stile zeppo di paradossi e di sottintesi allusivi e stravaganti. I ricordi di Bertolucci e Benigni sono contrappuntati da rari filmati d'epoca, quasi inediti, come il "Comizio" di Roberto Benigni, girato dallo stesso Brunatto nel 1978. «Penso che viviamo in un'epoca dalla memoria breve. Chi ricorda come esordirono Roberto Benigni e Giuseppe Bertolucci, nel 1975 con Cioni Mario di Gaspare fu Giulia, nella cantina dell'Alberichino di Roma? E quali furono i motivi culturali e politici che spinsero Bertolucci e Benigni, a realizzare un film come Berlinguer ti voglio bene, dove il turpiloquio si nobilita in una poetica del linguaggio parlato in una frenetica urgenza di sperimentazione, e dove la sessualità assume forme sovversive? Con questo mio film documentario ho voluto " restaurare" il ricordo di un'epoca della cultura italiana, che ebbe in Giuseppe Bertolucci e Roberto Benigni due eccezionali protagonisti. Ma non solo: ho cercato anche di scoprire come Benigni e Bertolucci vedono il futuro del cinema» (Brunatto).
Ingresso gratuito

a seguire
Berlinguer ti voglio bene (1977)
Regia: Giuseppe Bertolucci; soggetto e sceneggiatura: Roberto Benigni e G. Bertolucci; fotografia: Renato Tafuri; musica: Pier Farri, Franco Coletta; montaggio: Gabriella Cristiani; interpreti: R. Benigni, Alida Valli, Carlo Monni, Mario Pachi, Maresco Fratini, Donatella Valmoggia; origine: Italia; produzione: A.M.A. Film; durata: 90'
Il film è tratto dal monologo teatrale scritto da Giuseppe Bertolucci e Roberto Benigni, Cioni Mario fu Gaspare di Giulia. Il protagonista, Mario Cioni, è un giovane sottoproletario della provincia toscana, un po' naive e infantile. Legato morbosamente alla madre, è incapace di avere rapporti reali con le altre donne, e per questo subisce spesso le prese in giro e le cattiverie degli amici. La vera regina del film è però la lingua, la lingua di Mario, viva, beffarda, colorita e sapiente, il suo vero atto di ribellione contro una realtà frustrante e opprimente. «A proposito di Berlinguer ti voglio bene, […] voglio ricordare che quel primo piccolo film aspro, romantico ed eccessivo (così "mio") può essere giustamente considerato (assieme al contiguo EcceBombo di Nanni Moretti) l'atto di nascita di una generazione di nuovi comici e di un genere che è stato - per tutti gli anni Ottanta e oltre - l'asse portante della nostra disastrata industria cinematografica» (Bertolucci).Vietato ai minori di anni 18 - Ingresso gratuito


************
Cinema Trevi - Cineteca Nazionale
venerdì 13 febbraio 2009 ore 20.30
vicolo del puttarello, 25 - Roma (fontana di trevi)
E-mail: www.fondazionecsc.it
www.fondazionecsc.it