Torna dal 5 all'11 ottobre, il Lodi Città Film Festival.
Giunto all'undicesima edizione, quest’anno il Festival promette sezioni originali ed affascinanti che tentano di leggere l’attualità cinematografica nazionale in rapporto al panorama europeo.

Per otto giorni il Lodi Città Film Festival, sostenuto dal Comune di Lodi, dalla Regione Lombardia e una serie di sponsor e fondazioni privati, animerà il Teatro alle Vigne con più di 40 film (e ci saranno proiezioni a sorpresa).
Sarà un’edizione con un occhio rivolto all’Europa, allargato cioè ai registi, ai film, al cinema del Vecchio Continente: l’edizione di quest’anno segna infatti il primo passo della nascita del Lodi Europa Film Festival.

Si è scelto quindi di non proporre retrospettive dedicate al cinema italiano, ma di elaborare pittosto nuovi contributi, attraverso una serie di omaggi, per quei momenti della storia del cinema nazionale ancora oggi poco conosciuti.
Tra questi:
- Zavattini vent'anni dopo;
- il ripristino della serie Prestati alla regia (il capolavoro malapartiano Cristo Proibito e l'escursione "buzzatiana", però dallo scrittore albanese Kadaré, del direttore della fotografia Tovoli con Il generale dell'armata morta);
- il secondo tempo di Un'idea di teatro televisivo (con il confronto serrato tra teatro, tv, letteratura con giganti come Verga, d'Annunzio, Svevo, Pirandello setacciati da De Lullo, Pressburger, Kezich, Spadaro);
- l'assaggio di un'indagine che si vorrebbe più approfondita nei prossimi anni, su Il neorealismo ai tempi del digitale (tre grandi vecchi come Scaparro, De Seta e Maselli alle prese con le nuove tecnologie di ripresa);
- l'omaggio a Umberto Lenzi con un'auto-antologia di tre film, indagato soprattutto nella sua nuova veste di romanziere di genere (Delitti a Cinecittà e il recentissimo Terrore ad Harlem, pubblicati dalla Coniglio editore di Roma).

L'ossatura orizzontale del festival resta la sezione Contemporanea che si sdoppia in due sottosezioni.

- La prima è Il cinema europeo del presente che mette insieme titoli , spesso sottovalutati in Italia come Katyn o Settimo cielo o Meduse, a grandi rivisitazioni come I ragazzi del Terzo Reich di Dennis Gansel, autore dell'Onda, o Home di Ursula Meier che si districa in modo assolutamente originale tra gli "assurdi" quesiti esistenziali di Robert Pinget e Samuel Beckett.
Di particola rilevanza è la presenza dell'ultimo film di Marina Spada, Poesia che mi guardi, dedicato alla poetessa, suicida a 26 anni, Antonia Pozzi.

- Accanto a questa proposta sul cinema europeo è presente un'assoluta novità: l'apertura del Concorso Opera Prima Italia con sei esordi assoluti in bilico critico tra storia, società e politica: sono i film di Salvatore Romano, Marco Amenta, Jean Sarto, Federico Rizzo, Andrea Pellizer e Luigi Sardiello.
La proclamazione del vincitore dell'Adda d'oro -Concorso Opera Prima Italia ci sarà l'11 ottobre.

Altra manifestazione molto attesa è la retrospettiva dedicata al cinema di Michael Haneke.
Un cinema fatto di apparenze e suggestioni, immediatamente confutate dalla messa in scena di una realtà rarefatta e immobile, privata di emozioni e carica di provocazioni.
“I miei film” – ha affermato lo stesso regista – “sono una forma di consapevole omissione del lato bello della vita”. La retrospettiva è curata da Fabrizio Fogliato e Fabio Francione.

Il festival è anche l’occasione per presentare il volume di prossima pubblicazione dedicato al Dziga Vertov Group, il collettivo di Jean-Luc Godard e Jean-Pierre Gorin, che lavorò tra il 1967 e il 1975 e seppe interpretare lo spirito politico di quell'epoca di trasformazione della contemporaneità.

Tutte le proiezioni e le conversazioni sono ad ingresso libero
Per maggiori informazioni e per consultare il programma visitate il sito del fest www.lodifilmfest.it.

************
APPROFONDISCI I TEMI DEL FESTIVAL CON Tesionline!
"Il neorealismo"
"Cinema e teatro"
"Cesare Zavattini"
"Michael Haneke"