La Cineteca di Bologna in collaborazione con il Centro Studi Pasolini e l’Università di Bologna propone per la fine di novembre due incontri per approfondire le riflessioni e le scelte artistiche di Pier Paolo Pasolini.
Non solo poeta e scrittore, Pasolini è anche giornalista, poeta e cineasta, sempre analitico e consapevole del mezzo che intende utilizzare.

Soprattutto negli ultimi anni di vita, Pasolini sviscerò le forme di condizionamento esercitate dalla “stupidità delittuosa della televisione”, scoprendo i lineamenti di un processo di profonda e irreversibile trasformazione della cultura e della società, che lui vede sempre più omologata al consumismo.
Con grande lucidità il cineasta critica questo medium come “un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si fa concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. È attraverso lo spirito della televisione che si manifesta in concreto lo spirito del nuovo potere”.

L’incontro di sabato 14 novembre su Pasolini e la televisione si propone proprio di discutere i temi e le idee espresse dallo scrittore negli anni ’60 e ’70, confrontandoli ai processi culturali e sociali dominanti.
Nel corso degli incontri e delle proiezioni si evidenzierà anche che Pasolini non rifiutò mai aprioristicamente la televisione, anzi immaginò e realizzò alcuni film destinati proprio ai teleschermi e partecipò a vari programmi televisivi. Fra le utopie pasoliniane esisteva infatti l’idea di una televisione diversa.

Nel successivo incontro, promosso per venerdì 27 novembre, al centro del convegno organizzato sempre dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con la rivista Studi pasoliniani, l’attenzione sarà rivolta al rapporto nell’opera di Pasolini tra poesia e cinema.
Dopo un primo periodo nel quale utilizza soprattutto il linguaggio della scrittura, Pasolini scopre nel mezzo cinematografico lo strumento che meglio gli permette di esprimersi: il cinema soddisfa infatti la sua esigenza di trovare un modo per immergersi nel reale e raccontare la vita senza allontanarsi da essa, per “svelare la realtà con la realtà stessa”.

Lo scopo degli interventi durante il convegno Poesie di cinema sarà quello di evidenziare come la poesia sia una presenza costante, evidente o dissimulata, nel tessuto visivo e sonoro del suo cinema, e come le fasi creative che precedono e accompagnano la lavorazione di un film siano state spesso evocate da Pasolini nelle sue poesie.
Inoltre si analizzerà anche il 'laboratorio' delle sceneggiature intese come scritture poetiche e il rapporto (anche teorico) tra scrittura e visività.

Il programma completo dei due convegni e ulteriori informazioni sul lavoro del Centro Studi – Archivio Pier Paolo Pasolini: www.cinetecadibologna.it/pasolini

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