La passione per il cinema al TFF
Grandi appuntamenti a Torino
Grandi attese e calendario intenso per il Torino Film Festival, che dal 13 al 21 novembre è un appuntamento imperdibile per gli appassionati di cinema.
Anche quest’anno, nonostante il cambio di regia – Gianni Amelio ha preso il posto di Nanni Moretti nella conduzione del Festival - lo spirito della manifestazione è stato riconfermato.
"Il mio Torino Film Festival sarà all'insegna del rigore nella passione” - ha spiegato il regista alla conferenza stampa - “non ha una visione chiusa, rigida e personale, ma viene alimentato dalla generosità dello sguardo e dalla volontà di infettare e condividere con gli altri il proprio amore. La platea di Torino è sempre stata particolare, per metà composta da chi farà cinema, e non si tratta di spettatori che amano tutto ma di spettatori che sono curiosi di tutto".
Un festival che punta sull’originalità delle scelte, mantenendo il legame con il suo passato da Cinema Giovani, ricercando una visibilità mediatica grazie ai grandi ospiti, nomi importanti del panorama internazionale: quest’anno il volto noto più atteso è sicuramente Francis Ford Coppola.
Al di là delle dichiarazioni e degli intenti è il calendario dei concorsi, sono gli eventi e le proiezioni a dirla tutta sulla qualità del festival.
Quest’anno Gianni Amelio ha instituito il Gran Premio Torino, che verrà consegnato a Emir Kusturica e alla American Zoetrope di Francis Ford Coppola.
Nelle principali sezioni in concorso saranno ospitati film di registi esordienti o alla seconda/terza prova dietro la macchina da presa:
- ITALIANA.DOC, un concorso di lungometraggi documentari italiani inediti, realizzati in pellicola o in video, un “genere” che in Italia è da sempre trascurato dalla distribuzione in sala e dalla programmazione televisiva. In questi anni il festival ha contribuito a far conoscere una nuova ondata di cineasti, a sottolineare il rinnovamento del documentario italiano, ad avvicinare la nostra produzione agli standard raggiunti in altri paesi.
- ITALIANA CORTI, un concorso è riservato a cortometraggi italiani inediti, caratterizzati dall’autonomia e originalità di linguaggio
- IL PREMIO CULT, il canale satellitare che in questi anni si è distinto per un'attenzione non banale verso il cinema si inserisce nello scopo di sostenere in modo sempre più concreto un cinema originale. Presentati 14 film delle sezioni FESTA MOBILE e ONDE.
- SPAZIO TORINO, concorso che presenta i migliori cortometraggi realizzati da cineasti nati o residenti in Piemonte
Oltre al concorso, non mancano le grandi retrospettive, curatissime nei dettagli e quest’anno dedicate a:
- NAGISA OSHIMA: una rassegna che collega idealmente l’infanzia e l’adolescenza dell’autore ai personaggi inquieti dei suoi film, opere con caratteristiche formali molto diverse, ma con un costante riferimento alla situazione dell’individuo in lotta con la società.
La maggior parte dei lungometraggi è proiettata in copie ristampate che restituiscono l’abbagliante bellezza formale dei film nel formato cinemascope per il quale sono stati concepiti.
La retrospettiva comprende un’ampia selezione dei documentari e dei lavori televisivi di Oshima, inediti fuori dal Giappone. - NICHOLAS RAY: fu uno degli autori che reinventarono il cinema americano nel decennio più difficile della storia di Hollywood, quegli anni 50 che segnarono la fine del cinema classico e del sistema consolidato degli studios, davanti alla concorrenza della televisione. Con Gioventù bruciata Ray divenne celebre in tutto il mondo: il colore e il cinemascope divennero nelle sue mani gli strumenti per mettere a fuoco le “malattie” della società americana.
- RAPPORTO CONFIDENZIALE: la sezione è dedicata al regista danese NICOLAS WINDING REFN, affermatosi nella seconda metà degli anni '90, distribuito poco e male nel nostro Paese. Refn racconta Copenaghen come New York, una città cattiva e dura, percorsa da loser più o meno incalliti, spacciatori grandi e piccoli, prostitute, piccoli delinquenti, in generale da uomini e donne che non riescono a conciliare l’asprezza della vita quotidiana con il loro bisogno di affetto. Il Tff presenta tutti i film di Nicolas Winding Refn e Gambler e il documentario di Phie Ambo che racconta il difficile periodo della preparazione di Pusher II.
Da non perdere infine le sezioni tematiche, in cui si possono trovare vere e proprie chicche fuori dai canali tradizionali che esplorano in maniera fantasiosa ed assolutamente propositiva le esperienze cinematografiche.
- FESTA MOBILE: un girovagare continuo tra uno schermo e l’altro, tra un genere e l’altro, tra un dramma, una risata, un horror, un musical. Uno spazio in movimento, nel quale il festival propone, fianco a fianco, le anteprime più attese e i film più stimolanti visti all’estero, gli esemplari più bizzarri e i più rigorosi sguardi sulla realtà, da combinare insieme seguendo i gusti personali. Con una piccola indicazione di percorso: “Figure nel paesaggio” indica tutti i film costruiti secondo uno schema narrativo di finzione, mentre “Paesaggio con figure” contiene i film che, invece, si concentrano sulla presa diretta della realtà.
- ONDE: le derive più inattese del cinema seguendo le correnti sotterranee della produzione mondiale.
Innestando nella programmazione esperienze artistiche consolidate, forme espressive innovative, stili e pulsioni differenti, Onde propone una lettura trasversale delle possibilità del cinema contemporaneo, puntando con passione sui giovani ma non trascurando percorsi poetici già consolidati. - FIGLI E AMANTI: la nascita di una passione, il colpo di fulmine, la visione di un film che ha scatenato una vocazione, il debito che il cinema di oggi paga al cinema del passato e ai suoi maestri.
Marco Bellocchio, Davide Ferrario, Matteo Garrone, Mario Martone, Paolo Sorrentino e Gianni Zanasi indicano un film del passato fondamentale per la nascita della loro ispirazione e per la loro formazione culturale e ne parlano con il pubblico. - CINEMA E CINEMI: eventi del cinema del passato e momenti del cinema del presente si mescoloano. Dall'omaggio all’opera di Mario Monicelli, alla torrenziale opera collettiva Walls and Boders, realizzata a scopi benefici da 83 cineasti per ricordare il ventennale della caduta del Muro di Berlino.
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