L’associazione a difesa dei consumatori Altroconsumo ha chiesto alla Commissione Europea di imporre drastiche modifiche agli aiuti di Stato proposti dal Governo italiano (in particolare il credito d'imposta del 30%) nell’ambito delle strategie a favore di una progressiva digitalizzazione dei cinema.
Il risultato infatti, secondo www.altroconsumo.it, sarebbe quello di sovvenzionare le grandi catene di multisale, determinando la definitiva uscita dal mercato e la chiusura dei piccoli cinema e dei cinema d'essai.

La proposta del Governo sembra beneficiare soprattutto i grandi multiplex e le loro catene, che, avendo già un esteso controllo sul settore, non avrebbero alcun bisogno di aiuti per l'installazione di impianti di proiezione digitale.
Il credito d’imposta al contrario non potrà essere goduto da coloro che maggiormente ne dovrebbero essere i beneficiari, ovvero i piccoli cinema, che non hanno un reddito imponibile o capitali sufficienti per aderire all’agevolazione governativa.
Inoltre, sottolinea il gruppo Altroconsumo, le grandi catene di multiplex prediligono i film blockbuster a discapito della produzione cinematografica nazionale "di qualità", sovvenzionati dallo Stato: una sostanziale mancanza di coerenza quindi nella strategia governativa.

C'è poi la questione della neutralità tecnologica: quale standard seguiranno i cinema nel passaggio al digitale? Il rischio è che i multiplex, oltre a ottenere aiuti dallo Stato, ricorrano a tecnologie di cui sono proprietari, ottenendo così un ulteriore strumento di esclusione per le altre realtà del settore. Il proprietario della tecnologia diventa naturalmente il canale distributivo privilegiato

Insomma, la misura proposta dal governo del 30% di credito d'imposta non sembra convincere tutti e le modifiche richieste alla Commissione Europea dovrebbero aiutare a raggiungere davvero lo scopo dichiarato di aiutare i piccoli cinema a passare al digitale.
Intanto gli ultimi dati statistici, presentati durante il convegno delle Giornate Professionali a Sorrento, mostrano come le sale italiane si attestino ai primi posti in Europa per aggiornamento tecnologico. Per il 3D sono già 340 gli schermi attrezzati su circa quattromila.

“Il digitale è il futuro del cinema e accelerare il passaggio delle sale alla proiezione digitale avvicina il nostro futuro”, ha affermato Protti, presidente dell’Anec, commentando il protocollo sulla digitalizzazione delle sale. “Già centinaia di strutture dell'esercizio hanno investito per adeguarsi al nuovo sistema, e molte altre ne seguiranno presto, mantenendo l'Italia ai primi posti in Europa per aggiornamento tecnologico, anche grazie al lavoro fatto dalle associazioni che rappresentano l'industria cinematografica".