È in programma oggi, mercoledì 13 gennaio, al Cinema Sociale di Gemona, l’ultimo appuntamento della rassegna Gli occhi dell’Africa, con la proiezione, a ingresso libero, del film Munyurangabo, del regista Lee Isaac Chung, storia dell’amicizia tra due ragazzi, Sangwa e Munyurangabo, uno hutu e l’altro tutsi, in un Ruanda in cui il genocidio è ormai lontano ma non del tutto dimenticato.

Presentato con successo a CANNES nel 2007 e al 18° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina di Milano, Munyurangabo racconta il dramma del genocidio visto con gli occhi di chi è sopravvissuto ma ha altre ferite da far rimarginare: quelle della memoria, della giustizia e del desiderio di vendetta.
Girato in 11 giorni, nelle zone di campagna intorno a Kigali, con tutti attori non professionisti incontrati durante la preparazione, il film è basato in gran parte sull’improvvisazione, a partire da un semplice canovaccio che poi è stato man mano rivisto durante le riprese.
Una tecnica che trasporta con forza lo spettatore dritto al cuore dei drammi di questa terra martoriata.

“Anche quest'anno Gli occhi dell'Africa ha portato avanti la sua sfida: quella di raccontare l'Africa con gli occhi degli africani in un territorio dove l'immigrazione non può essere più vissuta come un problema, ma come una realtà”, ha commentato Riccardo Costantini di Cinemazero, coordinatore della retrospettiva.
“Alle molte proiezioni e agli eventi collaterali ha sempre partecipato un folto pubblico multietnico, testimoniando il valore della proposta culturale, che punta a una reale integrazione”.
Molti gli sforzi - anche economici - da parte di enti e realtà diverse del territorio che hanno collaborato a realizzarla, convinti della sua assoluta necessità in questo particolare momento storico.