Sit-in di protesta contro la riforma del settore audiovisivo
Il nuovo decreto lede soprattutto la produzione indipendente
Sit-in di protesta davanti a Mediaste, Rai e Sky dei rappresentanti del settore dell’audiovisivo per tutta la giornata di oggi, martedì 19.
La protesta deriva dalla preoccupazione per il decreto legislativo che le commissioni di Camera e Senato si apprestano ad approvare
Secondo lo sceneggiatore Stefano Rulli, presidente dell'associazione 100autori: "È un decreto tocca l'occupazione di un settore molto importante come quello dell'audiovisivo, e riguarda anche la libertà di espressione".
Il decreto, sempre secondo Rulli, svela l’intenzione di questo governo di indebolire l’industria della produzione audiovisiva indipendente italiana, settore che al contrario all’estero è sostenuto e promosso come centro di formazione di ricchezza. "La cosa grave è che nella stesura del decreto non sono stati consultati gli addetti ai lavori", specifica lo sceneggiatore.
Come si legge nel proclama online, i produttori, gli autori e i lavoratori del settore audiovisivo chiedono:
- Che sia reintrodotta la norma che prevede l’attribuzione ai produttori indipendenti dei diritti residuali, condizioni minima necessaria allo sviluppo di un mercato dell’audiovisivo libero ed efficiente.
- Che siano reintegrate le quote di programmazione di prodotto audiovisivo europeo indipendente “recente” nelle fasce di massimo ascolto del palinsesto televisivo.
- Che siano immediatamente reintegrate le quote di investimento riservate al cinema e al documentario italiano.
- Chiedono inoltre che venga al più presto aperto un tavolo di confronto tra il Governo, le associazioni di autori e produttori e i sindacati che porti a una riforma ampia e condivisa del sistema audiovisivo nello spirito delle indicazioni comunitarie.
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