E’ diventata ormai un appuntamento tradizionale questa rassegna intitolata “I maestri contemporanei” che il Centro Espressioni Cinematografiche di Udine e Cinemazero di Pordenone organizzano da nove anni in collaborazione con Bonawentura/Teatro Miela di Trieste, Ripley’s Film e con il supporto della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione CRUP. Dopo il cinema di Nanni Moretti che tanto successo ha ottenuto l’anno scorso, quest’anno è la volta di un altro grande autore del cinema mondiale: Werner Herzog.

Herzog fa parte di quel gruppo di registi (Reiner Werner Fassbinder, Margarethe Von Trotta, Wim Wenders) che nella Germania a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta è stato l’artefice del Nuovo Cinema Tedesco. Questo “Nuovo Cinema”, nato nel 1962 con il “Manifesto di Oberhausen” e che con il motto “Papas Kino ist Tot” prendeva decisamente spunto dalla “Nouvelle Vague” francese, propose un modello in grado di cogliere e di riflettere la società e i mutamenti dell’epoca.
Ma il cinema di Herzog si spingerà, molto presto, oltre questi confini, tutto proteso, com’era, a cogliere gli “attimi sublimi” nel rapporto tra uomo e natura, in una tensione quasi fisica che lo porterà a girare molti dei suoi film più belli, nei luoghi più impervi e affascinanti del globo. Ma la ricerca di questo grande “maestro” non si esprime solo attraverso una fisicità avventurosa, la sua è soprattutto una ricerca intellettuale non privo di un tormento spirituale, oltre a voler cogliere, come ha dichiarato, sul piano prettamente cinematografico “una nuova grammatica delle immagini, immagini del nostro tempo fino ad ora inedite”.
Il documentario herzoghiano è costruito su immagini di una natura allo stesso tempo impressionante e fascinosa (ghiacciai, savane, deserti e giungle), o su quelle apocalittiche legate all’intervento umano troppo spesso irrazionale e distruttivo (vedi il fuoco appiccato ai pozzi di petrolio durante la guerra del Kuwait o la ferocia cannibalesca del dittatore Bokassa). Documentario che non confonde però fatti con verità, “io metto da parte la verità documentaria a favore di un altro livello di verità. (…) esiste un livello di verità più profondo (…). Io mi spingo volentieri sino ai margini della non-verità per scoprire una forma più intensa di verità…”

Documentario quindi al limite della fiction e al servizio di una ricerca, una ricerca dai contorni metafisici, e una fiction, la sua, in cui tra i motivi dominanti spicca il sentire romantico.

La rassegna, intitolata GLI ENIGMI DI WERNER HERZOG, avrà inizio il 16 e 17 maggio, rispettivamente a Udine e Pordenone e il 21 a Trieste con L’enigma di Kaspar Hauser il film che nel 1974 lo pone all’attenzione del grande pubblico internazionale. Al film seguirà la proiezione del documentario Il mondo contemplativo di Werner Herzog di Peter Buchka (in versione originale con sottotitoli in italiano).

Nato a Monaco nel 1942, Herzog gira il suo primo cortometraggio nel 1962 a soli 19 anni. Da allora non si fermerà più, girando più di 40 pellicole, oltre a pubblicare una dozzina di libri
Il 1968 sarà un anno molto importante per il regista: vince infatti l’Orso d’oro al Festival di Berlino con Segni di vita (quale miglior opera prima).

Versatile, visionario, curioso, Herzog realizza con la stessa passione sia corti che lungometraggi, sia documentari che fiction, indossa le vesti dell’attore per recitare in alcuni film non suoi (uno diretto da Edgar Reitz, un altro di Paul Cox).
Dall’enorme produzione cinematografica di questo autore, l’edizione de “I maestri contemporanei” 2007 ha voluto attingere i lavori più significativi, tali da cogliere, tra le infinite sfumature dell’opera, quelle in grado di restituire una visione di insieme, la più completa e la più esauriente possibile dell’opera di questo gigante del cinema contemporaneo.
La manifestazione si concluderà il 12-13-14 di giugno (rispettivamente a Trieste, Pordenone e Udine) con Il diamante bianco (The White Diamond) e Lebenszeichen, entrambi in versione originale con sottotitoli in italiano.

GLI ENIGMI DI WERNER HERZOG
Maggio/giugno 2007

16 PORDENONE, 17 UDINE, 21 TRIESTE - MAGGIO
L'enigma di Kaspar Hauser di Werner Herzog, 1974 [109']
a seguire
Il mondo contemplativo di Werner Herzog 1989 [59']
un documentario di Peter Buchka

22 TRIESTE, 23 PORDENONE, 24 UDINE - MAGGIO
Fizcarraldo di Werner Herzog, 1982 [137']
a seguire
La ballata del piccolo soldato di Werner Herzog, 1984 [46']

25 TRIESTE, 30 PORDENONE, 31 UDINE - MAGGIO
Aguirre furore di Dio di Werner Herzog, 1972 [93']
A seguire
Kinski, il mio nemico più caro di Werner Herzog, 1999 [95']

5 TRIESTE, 6 PORDENONE, 7 UDINE - GIUGNO
Grido di pietra di Werner Herzog, 1990 [105']
a seguire
La grande estasi dell'intagliatore Steiner di Werner Herzog, [1975] - 48'

12 TRIESTE, 13 PORDENONE, 14 UDINE - GIUGNO
Il diamante bianco di Werner Herzog, 2004 [88']
a seguire
Lebenszeichen di Werner Herzog, 1967 [86']

Sedi delle proiezioni:
Pordenone:Cinemazero
Udine: Visionario
Trieste: Teatro Miela

Ulteriori informazioni: www.cecudine.org