Prende il via da domani, presso il Cinema Trevi – Cineteca Nazionale, Vicolo del Puttarello, 25 (Roma), e durerà fino al 2 giugno, la VI edizione del RomaDocFest, Festival internazionale del documentario di Roma, uno dei rari festival italiani dedicati esclusivamente al genere documentario.
Come ogni anno il festival ha un tema, per l’edizione 2007 è la violenza.

Intorno a questo tema ruota tutto il festival, a cominciare dal concorso internazionale che riunisce 12 documentari da tutto il mondo, molti inediti in Italia, che affrontano in modo articolato il concetto di violenza.

La rappresentazione della violenza è al centro della sezione Un altro mondo è impossibile, dedicata ai cosidetti Mondo movie. I mondo movie, documentari violenti, razzisti con pretese sociologiche quantomeno discutibili, sono stati un fenomeno d’esportazione importante per il cinema italiano. Qualcuno provocatoriamente ha detto che sono “gli unici documentari italiani conosciuti nel mondo”. Questo mix di cinema selvaggio, retaggi del colonialismo e pruderie ha i suoi epigoni nientemeno che in Europa di Notte (1959) di Alessandro Blasetti, anche se il capostipite è Mondo Cane (1961) di Prosperi, Cavara e Jacopetti. In un festival che vuole riflettere sulla violenza e sulla sua rappresentazione non poteva mancare l’analisi di un fenomeno tipicamente italiano che ha segnato la storia del cinema documentario o pseudo-documentario e la rappresentazione e la veicolazione della realtà. La presentazione della rassegna, il 25 maggio alle 18,00 al Cinema Trevi sarà l’occasione per incontrare i fondatori del genere: Gualtiero Jacopetti e Franco Prosperi, per mezzo di una tavola rotonda moderata da Luca Martera (Eros & Thanatos in diretta: come i mondo movies hanno educato la televisione) a cui parteciperanno anche Renzo Arbore, Giovanni Minoli, Alberto Abruzzese e Gregorio Paolini e un incontro curato da Domenico Monetti (Il cinema nel Mondo con Gualtiero Jacopetti, Franco Prosperi, Benito Romano Frattari, Franco Grattarola, Antonio Bruschini, Antonio Tentori).
Prosperi e Jacopetti, infatti, si reincontrano 25 anni dopo i contrasti insanabili sorti durante la lavorazione di Mondo candido (1975). Giornalista col fiuto dello scoop e già autore di numerosi cinegiornali, Jacopetti, documentarista più tradizionale, ittiologo, più vicino a un personaggio come Folco Quilici, Prosperi, i due cineasti diedero vita ad un sodalizio che si interruppe sul set del film prodotto dalla Perugina e da allora non si sono più incontrati.
Il RomaDocFest oltre ad essere l’occasione per rivederli insieme, è soprattutto un’enorme opportunità di vedere una rassegna più unica che rara, fatta di opere che, nel bene e nel male, hanno fatto la storia del nostro cinema.
La rassegna inoltre continuerà dal 3 al 10 giugno al Cineclub Detour con numerosissimi incontri e proiezioni e una mostra iconografica sul fenomeno “Mondo. (Info: www.cinedetour.it)

Completamente formata da anteprime è la sezione Il Cile attraverso il documentario che cerca di fare il punto sulla storia del paese segnato dall’altro 11 settembre, quello del golpe militare di Pinochet, appoggiato dai servizi segreti americani. Golpe che ebbe un contraccolpo psicologico molto importante anche in Italia, con l’affacciarsi nella sinistra italiana della consapevolezza che, in un mondo diviso in due blocchi, non sarebbe mai potuti andare al potere “democraticamente”. .
Il Cile contemporaneo e le conseguenze di 17 anni di dittatura soffocante sono il tema che attraversa i documentari della rassegna, tra cui un’anteprima mondiale “Salto al vacìo” di Pablo Lavin, sulla storia di un cittadino cileno che fuggì dalla dittatura nascondendosi dentro il carrello d’atterraggio di un aereo merci diretto in Perù.
Occasione per riflettere su un Paese che, per i suoi traguardi economici e per la sua repentina svolta ideologica, è ormai un punto di riferimento obbligato per qualsiasi analista economico, è la sezione Cina contemporanea con un focus su un importante autore indipendente: Zhao Liang ed una interessante con una selezione documentari indipendenti.

La violenza è anche sottile e può essere perpetrata anche attraverso la riproposizione quotidiana di immagini che, a lungo andare, perdono di significato; questo il tema della sezione La violenza della Rimozione, dedicata agli sbarchi e ai viaggi infernali dei migranti che arrivano in Italia.
Completano il festival la sezione Rockumentary dedicata ai documentari musicali indipendenti più interessanti degli ultimi anni, il Focus su Luigi Perelli, un’occasione per scoprire la carriera di documentarista del regista che diventerà famoso con La piovra, il Focus Signes de Nuit che raccoglie i documentari più interessanti provenienti dal festival parigino specializzato in prodotti sperimentali e che tra le sue particolarità ha quella di svolgersi completamente durante la notte.
Fuori concorso sarà presentato il documentario di Mariangela Barbanente “Il trasloco del bar di Vezio”. Appartenente al genere della docu-soap e lungo più di tre ore, è stato diviso in sei parti di 30’ che verranno proposte approssimativamente alla stessa ora (tra le 17 e le 18,30) ogni giorno, il documentario segue la fine del Bar di Vezio, situato nelle immediate vicinanze del “Bottegone”, la sede centrale del PCI e poi del PDS, luogo della memoria che visto passare, tra uno spuntino e un caffè, la storia del più grande partito della sinistra europea.
Inoltre per tutta la durata del festival, dalle 11 alle 13, si terranno delle mattinate di incontri con tutti i partecipanti al VI romadocfest presso La Libreria del Cinema, Via dei Fienaroli, 31\d (tel: 065817724 - [email protected]).


Nel suo progetto di promozione del documentario indipendente, il RomaDocFest ha inoltre creato una piccola distribuzione “equa e solidale”, dalla parte degli autori, la cui finalità ultima è far conoscere opere che altrimenti non varcherebbero mai i confini dei festival. L’organizzazione del Festival stampa una prima serie di 100 copie DVD, si occupa delle pratiche SIAE e della distribuzione in circuiti tradizionali come videoteche, librerie, e-commerce e non, come centri sociali, e associazioni culturali. I proventi della vendita dei DVD - in vendita alla cifra promozionale di circa 10 euro - saranno equamente distribuiti tra l'autore, il RomaDocFest e il venditore. Gli autori non sono legati da nessun vincolo di diritti o altri obblighi legali al RomaDocFest, possono disporre completamente dei diritti delle loro opere, sono liberi di mandarle a festival o di stipulare contratti con distribuzioni tradizionali e televisioni. Come risultato finale l'autore, oltre ad aver guadagnato qualcosa, sarà riuscito a far conoscere la sua opera, al di là dei confini dei festival e delle rassegne raggiungendo il più vasto pubblico dei non addetti ai lavori. Una piccola goccia del mare, ma finalmente qualcosa di concreto dopo anni di dibattiti sulla distribuzione dei documentari.

Il Festival è dedicato quest’anno ad Alberto Grifi, grande maestro e amico.


Costo del biglietto:
5,00 euro – intero / 4,00 euro - ridotto
abbonamento a 10 ingressi 30,00 euro.

Per tutte le informazioni vi invitiamo a visitare il sito www.romadocfest.it dov’è potrete scaricare il calendario completo degli appuntamenti o a scrivere all’indirizzo e-mail: [email protected].