L'apporto del costume in un progetto cinematografico ricopre un ruolo fondamentale. Aiuta a definire, a modellare il carattere e l'indole del personaggio, oltre ad aiutare la contestualizzazione storico-spaziale dell'intera opera.
[Intensa l'interpretazione del costume nel cinema muto di Benedetta Stazzoni, Il costume parla. Espressività del costume nel cinema muto]
La cura della scenografia si manifesta proprio quando passa inosservata perché si integra perfettamente nelle maglie della narrazione, esaltandone lo spessore immaginifico senza farsi notare, ma restando nella memoria.

Per tutti gli appassionati che non dimenticheranno mai l'abito di Anita Ekberg ne La Dolce vita, oppure l'inimitabile stile di Audrey Hepburn in Vacanze romane, un appuntamento da non perdere è il Sannio Film Fest 2010 (22-29 luglio, Sant'Agata de' Goti), che anche quest'anno punta i riflettori sui migliori costumi di scena.

Le proiezioni si snodano tra anteprime italiane, come Black field del giovane regista canadese Danishka Esterhazy e The Young Victoria (3 nomination agli Oscar per i costumi, la scenografia e il trucco), un omaggio a Ferzan Ozpetek e una nuova sezione che apre una finestra sul documentario, focalizzando l'attenzione sul rapporto tra costume e moda.
[A questo proposito segnaliamo l'interessante approccio di Alessandro Varone, Cinema e Moda. I fenomeni di moda generati dai film]

In questa sezione L’abito di domani è uno stupefacente documentario che si stacca dal genere per la forza della struttura narrativa e per il ritmo serrato del montaggio. Giovanna Gagliardo racconta l’appassionante storia della moda nel nostro paese attraverso le immagini preziose dell’Istituto Luce: un amalgama di musica, danza, testimonianze e soprattutto cinema.

Come ogni anno inoltre sarà la Mostra inedita di costumi o scenografie uno dei fiori all’occhiello dell’intero festival.
Quest’anno, a maggior ragione, l’esposizione assume un valore particolarmente significativo, vedendo per la prima volta protagonisti a Sant’Agata i costumi della prestigiosa Sartoria Tirelli, cui si deve la realizzazione dei costumi di molte importantissime opere cinematografiche e teatrali.
La sartoria nasce grazie all’iniziativa di Umberto Tirelli appassionato collezionista di abiti antichi, che inizialmente ricercava e acquistava a scopo di studio nelle soffitte delle famiglie aristocratiche e sulle bancarelle dei mercati delle pulci di mezzo mondo.
È così che Tirelli ha costruito pazientemente una imponente collezione che conta oggi più di 15.000 capi autentici, sicuramente una delle più importanti collezioni private del mondo nel campo dell'abbigliamento, spesso messa a disposizione di costumisti e scenografi.
Il lavoro vero e proprio di creazione di costumi ha invece inizio nel novembre 1964: una fra tutti la collaborazione con Luchino Visconti, per cui quasi tutti i suoi film sono "vestiti" con gli abiti disegnati da Piero Tosi e realizzati da Tirelli.

www.sanniofilmfest.it