A concludione della retrospettiva dedicata a Carlo Lizzani che la Cineteca Nazionale ha riproposto al cinema Trevi di Roma, il 30 settembre alle 19.00 il regista inconterà il pubblico per commentare degli estratti del suo ultimo lavoro, il documentario Il mio Novecento.

Realizzato in occasione del 24° Evento Speciale della Mostra di Pesaro, Il mio Novecento ripercorre, attraverso un montaggio di immagini dei film dell’autore, la storia politica, sociale e cinematografica del secolo scorso.
Contemporaneamente testimone e protagonista dei cambiamenti che hanno segnato l'Italia dall'epoca del fascismo a quella attuale, Lizzani propone una rilettura meta-cinematografica del repertorio di temi, generi e modelli produttivi con cui ha raccontato la storia del Paese.

«Il Novecento è un secolo che è stato definito breve, da Hobsbawm, che va dalla Prima Guerra Mondiale alla Caduta del Muro di Berlino. È un secolo che, essendo io nato nel '22 e attivo fin dagli anni Cinquanta, ho attraversato tutto materialmente e facendo film che via via si soffermavano su momenti che lo hanno caratterizzato: basti pensare a Fontamara, Cronache di poveri amanti, Mussolini ultimo atto e tanti altri. Senza la presunzione dello storico, montando sequenze di miei film, credo di aver colto momenti essenziali, visti in un’ottica italiana, pur ogni tanto offrendo la possibilità di uno sguardo fuori dal Paese. […] Quindi questo è il Novecento non di uno storico, ma di un regista che si è avventurato nel proprio Paese e nel mondo con quell'occhio critico che ha caratterizzato poi tutto il nostro cinema. Ci sono sequenze di film drammatici come di commedie: insomma, c'è una varietà di colori e di aspetti che penso possano essere interessanti. È la mia visione del Novecento, ma forse permetterà anche alla critica un ulteriore approfondimento».

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