Al prossimo 60° Festival del Cinema Locarno, in concorso nella sezione Cineasti del presente, sarà proiettato il più recente film di Corso Salani, IMATRA. CONFINI D'EUROPA #3, terzo titolo della serie Confini d'Europa, sei film interamente prodotti dalla Vivo film di Gregorio Paonessa e Marta Donzelli, insieme a Corso Salani che ne ha curato la scrittura e la regia. La serie intende tracciare un itinerario ideale attraverso quelle località che raramente vengono sfiorate dall'attenzione collettiva, aree marginali che mostrano una segreta bellezza, una poetica intima, di "confine", appunto.

Il film, della durata di 60', si svolge a Imatra, cittadina finlandese collocata alla frontiera con la Russia, nella Carelia meridionale, una delle capitali nordiche per la produzione di legno ed acciaio. Una città che non ha mai avuto un piano regolatore e la cui economia è decollata solo recentemente grazie al flusso di cittadini russi che si recano lì per gli acquisti più diversi. Ma Imatra è anche il luogo dove Blanca, interpretata da Paloma Calle, si è ritirata alla ricerca di un po' di quiete e di un po' di respiro, sbarcando il lunario come insegnante di spagnolo nel locale Istituto Politecnico, dopo una storia d'amore tormentata. Ed è proprio qui che il suo ex-fidanzato regista (interpretato dallo stesso Salani) la raggiunge, col pretesto di un documentario industriale sulle imprese principali di Imatra. Tra rigidità ed imbarazzi tra i due però si dipana un dialogo intimo, delicato, a tratti ironico, a tratti commovente, continuamente al confine tra finzione e realtà.

Imatra è un luogo dove si intrecciano, convivono e si scontrano lingue e accenti, abitudini e modi di vita, come accade per gli altri confini geografici ed esistenziali già toccati da Salani nei primi due film della serie Confini d'Europa: Ceuta e Gibilterra, le città sullo stretto, colonne d'Ercole che separano il Nord e il Sud del mondo, e Rio de Onor che divide la Spagna dal Portogallo ma anche la "storia" dalla modernità.
A Imatra Salani ritrova una singolare guida, l'attrice madrilena Paloma Calle (l'Adela di Palabras), attrice feticcio e musa ispiratrice, che ne aveva ossessionato il cinema in Corrispondenze Private, Palabras e nello straordinariamente lucido "grido" del film-saggio Il peggio di noi.

Così Salani descrive il proprio percorso a Imatra:
Ho scoperto che mentre filmavo la vita di questa cittadina sperduta nella Carelia e la sua atmosfera esterna rallentata, sospesa, distaccata, ironizzavo sul "documentario industriale", solo lì, ad Imatra, solo lì, paradossalmente, queste tracce emotive disseminate nel soggetto potevano sfociare in una linea narrativa compiuta.
Qui il percorso interiore di due protagonisti alle prese con complicate vicende affettive, la casualità straniante di due persone che proprio qui e solo qui provano a riattivare sentimenti e dialogo, sono stati l'occasione narrativa per accostarsi da straniero ad Imatra, al suo quotidiano contraddittorio e cordiale, bizzarro e spesso surreale.

Proiezione ufficiale: Giovedì 9 agosto, Auditorium Fevi - ore 11.00