A pochi giorni dagli Stati generali del Cinema Italiano, in programma dal 20 al 22 ottobre nell’ambito del Festival Internazionale del Cinema di Roma, e nel pieno del dibattito - nato quest’estate e non ancora placatosi - sui finanziamenti pubblici e sui problemi economici endemici del mercato cinematografico, si torna a parlare di digitale come risorsa per abbassare i costi di distribuzione e migliorare in parte i piani economici di un film.

Il cinema digitale è una tecnologia “flessibile” che può apportare una notevole riduzione dei costi di distribuzione, fino al 70-80%: il motivo principale riguarda il non dover fissare a priori quante copie stampare e il poter inviare un numero pressoché infinito di copie senza evidenti incrementi di prezzo.

Riassumendo i risultati:
- la possibilità di abbassare i costi di manutenzione e dei problemi legati alla fase di proiezione;
- la possibilità di consentire ai piccoli cinema di resistere ai multiplex gestendo più agevolmente il calendario di programmazioni, senza essere tagliati fuori dai percorsi distributivi;
- la possibilità di abbassare i costi del biglietto d’ingresso, spesso non indifferenti, e di proporre nuove esperienze cinematografiche (ad esmpio il 3D);
- la possibilità di dare spazio nel circuito distributivo anche ai film non blockbuster o ad altre iniziative altrimenti escluse.

In Italia un grande balzo in avanti è stato fatto con OpenSky, che ha da poco debuttato nelle sale cinematografiche, proponendo il live del concerto di Alessandra Amoroso in 36 sale.
OpenSky è un nuovo circuito di sale distribuito su tutta l’Italia, dalla Sicilia alla Lombardia ed il numero di adesioni a questo network è destinato a salire; si tratta in effetti di cinema digitali collegati in rete via satellite che hanno la possibilità di ricevere gli spettacoli o gli eventi sportivi in diretta satellitare e proporre anche film e senza i limiti imposti dalla pellicola.

Ulteriore passo promosso dal network è live 3D via satellite: i cinema predisposti per questo tipo di proiezione sono in continua crescita e OpenSky propone varie forme di collaborazione per contribuire alle attrezzature e costruire così il più grande circuito 3D live d’Europa.

Il freno maggiore alla diffusione di film e contenuti cinematografici via web è sicuramente la paura del download illegale (come la beffa alla regista Sally Potter, battuta sul tempo da alcuni utenti della rete capaci di mettere i circolo il film "Rage" prima dell’invio ufficiale)
Ovviamente anche in questo dibattito le idiosincrasie non mancano: sul sito del quotidiano online Key4biz.it troviamo un esempio calzante, relativo alla piattaforma di distribuzione di cinema per la consolle Xbox attraverso la rete, che propone contenuti digitali facilmente nolleggiabili e fruibili e a prezzi onesti.

Una piattaforma che dovrebbe interessare il mondo cinematografico per le garanzie di affidabilità e legalità, ma che in Italia è ancora purtroppo limitata a soli 170 titoli, molti dei quali già vecchiotti e dove i pochi recenti vengono a volte inspiegabilmente tenuti solo pochi giorni, a fronte di un catalogo inglese/americano di più di 3000 titoli, molti dei quali recentissimi.

Per Guido Scorza, avvocato esperto di diritto delle Rete, “Il problema vero è rappresentato dalle finestre temporali che le etichette del cinema continuano a riservarsi nelle licenze che ritardano, ovvero non consentono l'uscita su determinati circuiti, in particolare internet. Per la casa cinematografica la differenza è modesta per i noleggiatori sarebbe un disastro; ma è l'ennesimo capitolo dei rivenditori di ghiaccio che non si rassegnano all'industria del frigorifero”.

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