Luigi Comencini è scomparso lo scorso anno, all’età di quasi 91 anni. Il suo lascito è importante: molti film che hanno segnato nel corso di oltre un quarantennio la storia del cinema e anche del costume italiano, una presenza attiva e appassionata nel dibattito culturale.

Allo scoccare del 60° anno dalla nascita ufficiale, nel 1947, la Fondazione Cineteca Italiana ha dedicato a Luigi Comencini un lungo omaggio conclusosi da poco, con rassegne, pubblicazioni, incontri. Su di lui si è scritto molto, anche se tardivamente, e di Comencini regista si conosce ormai tutto, dall’esordio con un documentario folgorante, premiato col Nastro d’Argento, (Bambini in città, 1946), all’ultimo film (Marcellino pane e vino, 1991), che chiude il cerchio confermando la costante centralità nei suoi interessi di uomo e artista dell’universo infantile.

Ma scorrendo la lunga filmografia di Comencini salta agli occhi un “oggetto misterioso”: un unico film di produzione tedesca, girato a Berlino nel marzo 1959 e mai distribuito nel nostro paese. Und das am Montagmorgen è un film che rappresenta una sorta di “buco nero” nelle storie del cinema e nelle enciclopedie italiane, che lo citano a mala pena. Proprio per questo, la Fondazione Cineteca Italiana di Milano ha voluto ridare visibilità a questa opera così sconosciuta, acquisendone una copia appositamente ristampata che, provvista di sottotitoli italiani, è entrata a far parte delle proprie collezioni d’archivio. La collaborazione con il Festival di Locarno permette ora di valorizzare ulteriormente questo film.
Un das am Montagmorgen verrà presentato per la sezione “Ici et Ailleurs”, venerdì 8 agosto alle ore 16.15 presso La Sala (replica sabato 9 agosto ore 22.00 cinema Rialto). Il film sarà preceduto dalla proiezione del cortometraggio restaurato Bambini in città di Luigi Comencini.

Dalla volontà di far piena luce sulla personalità e i talenti di un regista cui la critica non sempre ha dato il riconoscimento dovuto nasce anche l’iniziativa di pubblicare con lo stesso Festival di Locarno il volume di fotografie inedite, Appunti di un cineasta. Fotografie di Luigi Comencini 1945-1948, dovute a un fortunato ritrovamento, che Luigi Comencini scattò negli anni Quaranta.
Il libro sarà presentato giovedì 7 agosto alle ore 12.45 alla presenza di Fréderic Maire (direttore Festival di Locarno), Maurizio Porro (critico cinematografico), Matteo Pavesi (conservatore Fondazione Cineteca Italiana).


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Lo sguardo Neorealista:

1. Un libro di fotografie

APPUNTI DI UN CINEASTA.
FOTOGRAFIE DI LUIGI COMENCINI 1945-1948
Ed. Fondazione Cineteca Italiana e International Film Festival di Locarno

100 scatti, paesaggi urbani, campagna lombarda e personaggi umili dell’Italia del dopoguerra, ritratti con uno sguardo neorealista in un book fotografico inedito, che il regista probabilmente utilizzava per la sua attività di giornalista e reporter. Il libro riporta splendide fotografie che inquadrano scorci poetici, ricchi di vissuto e aprono su possibili storie. Sono scatti che risalgono ai primi anni di attività di Luigi Comencini, appassionato documentarista e attento fotografo, dopo la laurea in architettura, prima del suo grande successo come regista cinematografico.

2. Il documentario restaurato

Bambini in città
(di Luigi Comencini, Italia, 1946, b/n, 12’)
Breve documentario di matrice neorealista girato al termine della seconda guerra mondiale nelle strade di Milano devastate dai bombardamenti. Le splendide immagini ricordano il cinema di Rossellini e di De Sica: tra le macerie vere di Milano i bambini giocano con gioia, trasformando con la fantasia il vuoto lasciato dalla guerra, con adattabilità e innato ottimismo.
Il restauro della pellicola è stato realizzato nel 2007 a cura di Fondazione Cineteca Italiana, a partire dal negativo conservato presso i propri archivi.

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I toni della commedia.

Il padre della commedia all’italiana gira a Berlino una “screwball comedy”, mai distribuita in Italia.

…Und das am Montagmorgen
(di Luigi Comencini, Germania, 1959, b/n, 87’, tr. lett. “….e questo di lunedì mattina”)

Luigi Comencini nel 1959 gira a Berlino una commedia sofisticata, inedita in Italia (uscita solo in Germania, Danimarca, Svezia), tratta da “The scandalous affaire of Mr. Kette and Mrs Moon” di John B. Priestley. È la storia di uno zelante funzionario, Alois Kessel, che un lunedì mattina decide che lavorare in banca è stupido e si ferma. Questa decisione assurda scatena una serie di conseguenze incredibili: per troppo tempo Alois ha trascurato il ‘vero’ se stesso, ora lascerà emergere la sua parte più ludica, istintiva, infantile, senza curarsi del giudizio degli altri.
Una storia svagata orchestrata con sapiente uso della macchina da presa e ritmo, mescolati a elementi significativi della modernità e del boom economico, come la presenza invadente della psicoanalisi, l’ossessione del traffico e dei regolamenti, l’alienazione del lavoro sullo sfondo di una Berlino in perpetuo movimento e rinnovamento.
La commedia fu brillantemente interpretata da Otto W. Fischer e Ulla Jacobson e il film venne presentato al Festival di Berlino del 1959.
Il restauro della pellicola è stato realizzato nel 2008 a cura di Fondazione Cineteca Italiana, a partire dal negativo conservato presso la casa di produzione tedesca CCC Filmkunst GMBH di Berlino.

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